Giuseppe Pirrello è stato giornalista pubblicista, corrispondente dei quotidiani L’Ora di Palermo e La Sicilia di Catania. Ha collaborato con tutte le emittenti televisive della provincia di Trapani. Suoi articoli sono apparsi su riviste e mensili a diffusione nazionale: Domenica del Corriere, Epoca, Atlante, l’Illustrazione Italiana, Panorama. Ha fondato e diretto molteplici periodici locali. È stato instancabile animatore politico e culturale. In diverse occasioni ha prestato la sua consulenza per servizi televisivi trasmessi dalla Rai, occupandosi dei problemi della pesca e dell’immigrazione. A lui si sono rivolti intellettuali e giornalisti italiani e stranieri per conoscere la realtà economica e sociale di Mazara. A lui guardavano con interesse e simpatia i giovani studenti della città, che aiutava e incoraggiava nelle loro attività didattiche, nella realizzazione dei progetti di giornali scolastici e nella valorizzazione delle loro prime prove artistiche. Ha collaborato alla realizzazione del video «Cento anni sono ieri.
I Fasci Siciliani 1888-1894» e del Cd-room «Un pianeta in movimento. Viaggio nei movimenti migratori». Nell’agosto del 1990 Giuseppe Pirrello ha ricevuto il Premio “La cultura del mare” Sezione Giornalismo, per il reportage Al largo di Mazara pubblicato sul mensile Atlante. Il 16 luglio 1995 un suo articolo è stato scelto per inaugurare la trasmissione radiofonica della Rai Radiofavole. Ha pubblicato quattro volumi: Punto caldo paperback (1990); Mazara Bagdad Via satellite (1992); Parlando e mangiando che male ti fo (1994), in collaborazione con Liliana Pinta; Storie dell’Arcipelago Concentrico (1997). Sono stati pubblicati postumi due libri: Per amore dei fatti (1999), una raccolta di suoi articoli, e Un uomo solo…in coda al gruppo ( 2000), un testo teatrale. Giuseppe Pirrello era nato a Salaparuta, ha vissuto la sua adolescenza a Gibellina, ma dopo il sisma del 1968 si era trasferito con la famiglia a Mazara, dove ha abitato e lavorato fino al giorno della sua morte, il 25 maggio 1998, all’età di cinquant’anni. La casa editrice Libridine, vuole ricordarne alla città la figura di giornalista, di scrittore e di operatore culturale.
Libridine s.a.s.