Oltre 500 pullman sono già prenotati per portare a Palermo i fedeli dalla Calabria e dalle diverse province siciliane che assisteranno sabato 15 settembre alla messa di Papa Francesco. Al momento sono questi accreditati con pass, ma poi ce ne saranno tanti altri che arriveranno per stare nella zona libera.
Gli aggiornamenti sulla organizzazione arrivano da don Salvo Priola, chiamato dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, a coordinare la visita di Papa Francesco. Ormai è un esperto don Salvo, rettore del santuario diocesano di Altavilla Milicia, visto che ha organizzato anche la visita di Papa Benedetto XVI.
“Stiamo lavorando con passione e con entusiasmo – dice don Priola – e stiamo vivendo una straordinaria esperienza di condivisione, comunione e corresponsabilità con tutte le nostre risorse in campo. Di solito si va a compartimenti stagni mentre la bellezza di queste occasioni è che capacità e competenze di tutti diventano una orchestra. E questo è certamente il frutto della presenza del nostro Papa”.
La messa del 15 settembre di solito dedicata alla memoria dell’Addolorata proprio per l’occasione dell’anniversario e della visita del Papa sarà dedicata alla memoria del Beato padre Pino Puglisi.
Intanto al Foro Italico, dallo scorso 30 agosto, e fino al prossimo 20 settembre, si stanno alternando circa 200 persone tra operai e tecnici di numerose ditte quasi tutte palermitane per la realizzazione del palco papale e del palco del coro nello spazio dove Francesco celebrerà la Messa.
“Complessivamente il costo totale della visita del Papa – precisa don Salvo Priola – sarà di circa un milione di euro iva compresa. Spenderemo circa 250 mila dei 500 mila euro messi a disposizione dalla Regione Siciliana, infatti ci sono le normative vigenti con regole precise per lo svolgimento delle gare d’appalto e quindi non ce la facciamo con i tempi”.
”In occasione della visita di Benedetto XVI – ricorda don Salvo – la spesa fu di circa 2 milioni e mezzo di euro e la Regione Siciliana si occupò di tutto. Quindi i costi saranno di gran lunga più bassi”. Ma la Chiesa palermitana e non solo si sta mobilitando per una raccolta fondi e anche attraverso il coinvolgimento di alcuni sponsor.
“Il Papa viene per noi e di conseguenza dobbiamo tutti dare un contributo come si fa in famiglia in caso di necessità – osserva -. L’arcivescovo Lorefice ha promosso un raccolta nella diocesi, stanno arrivando contributi da parrocchie e istituti religiosi, dobbiamo dare prova di una comunità ecclesiale solidale”.
Non ci sono richieste particolari da parte dei collaboratori del Pontefice. “L’unica nota – sottolinea don Salvo Priola – è di mantenere tutto con un tratto sobrio ed essenziale, nello stile di Papa Francesco a cui siamo ormai abituati”.
Foto e notizia: gds.it