Più film italiani in prima serata, più investimenti da parte delle tv, maggiori tutele per i lavoratori, stop alla censura ma anche un nuovo sistema di classificazione dei film, che potranno essere “non adatti ai minori di sei anni”. È la rivoluzione contenuta nei decreti sul cinema italiano approvati oggi in via definitiva dal Consiglio dei ministri. Per il ministro della Cultura Dario Franceschini, si tratta di “provvedimenti concreti che servono a aiutare, tutelare e valorizzare il cinema, la fiction e la creatività italiana”. Queste, in sintesi, le nuove norme.
La censura non esiste più e ci sono film non adatti ai minori di 6 anni. È abolita la possibilità di vera e propria censura dell’opera (scompare il divieto assoluto di uscita in sala di un opera, l’uscita condizionata a tagli o modifiche della pellicola). Viene definito un nuovo sistema di classificazione articolato in quattro categorie: opere per tutti; opere non adatte ai minori di 6 anni; opere vietate ai minori di 14 anni; opere vietate ai minori di 18 anni. Nasce un nuovo sistema di icone e di avviso per i contenuti sensibili (violenza, armi, sesso). Si introduce il principio di responsabilizzazione degli operatori cinematografici, che sono chiamati a individuare la corretta classificazione dell’opera in base alla fascia d’età del pubblico e a sottoporla alla Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche (che sostituisce le attuali sette Commissioni per la revisione cinematografica). È previsto anche un apposito regolamento Agcom per classificare le opere audiovisive destinate al web e ai videogiochi. Infine, cambiano le sanzioni, con l’introduzione di multe di tipo ‘reputazionale’ e la pubblicazione online.
(fonte repubblica.it)