“Siamo vicini a Elena Ferraro, dimissionaria dal CdA di Airgest. Consideriamo le dimissioni un grande atto di responsabilità istituzionale, che dovrebbe essere preso ad esempio anche da altri. Sono dimissioni opportune e tempestive, che rispondono alle sollecitazioni della Lega, e aprono una importante riflessione sulla necessità di trovare soluzioni concrete al problema dell’aeroporto di Birgi. Soluzioni che devono tenere nel debito conto Ryanair e che necessitano del massimo allargamento di competenze. È essenziale intervenire subito, anche in relazione allo stato di evidente affanno che interessa il consiglio di amministrazione sulla gestione del bando di co-marketing”.
Lo dichiarano il senatore Stefano Candiani, sottosegretario al ministero dell’Interno e commissario della Lega in Sicilia, e Igor Gelarda, responsabile regionale enti locali.
“La Lega non cerca poltrone, ne vuole indicare persone – aggiungono Candiani e Gelarda – . Vogliamo invece soluzioni tempestive ad un problema che riguarda la provincia di Trapani ed un comparto, quello turistico, tanto strategico per la Sicilia. Per queste soluzioni siamo disponibili a spenderci a fianco del presidente Musumeci. Come già comunicato al governatore, la Lega è disponibile ad aprire tutte le interlocuzioni tecniche necessarie per contribuire alla risoluzione del problema, perché prima di tutto vengono i cittadini e gli operatori di Trapani che sono in un momento molto difficile.
“Anche se la prossima stagione estiva è ormai molto compromessa, in quanto le compagnie hanno ormai definito i piani, agendo immediatamente siamo ancora in tempo a recuperare la stagione invernale 2019/2020 – aggiungono gli esponenti della Lega – . Ipotesi di accorpamento dell’aeroporto di Trapani con Palermo sono estremamente pericolose ed impraticabili. I tempi tecnici di una fusione tra le sue realtà sono estremamente lunghi, mentre adesso occorrono soluzioni veloci. Le aziende turistiche rischiano di essere trascinate a fondo nelle tempistiche di una trattativa tra i due aeroporti che, per altro – concludono Candiani e Gelarda – non sembra né all’ordine del giorno del comune di Palermo, né facile da attuare in tempi brevi, se non altro per motivi legati alle normative in atto”.
Comunicato Stampa