La grande sorpresa è un’avvocata quarantenne di Licata. Annalisa Tardino, solo un anno fa, aveva tentato di diventare sindaca della sua cittadina in provincia di Agrigento con una coalizione composta da Lega e Fratelli d’Italia: si era fermata al secondo posto, poco sotto il venti per cento, con appena 3mila preferenze. Adesso ha fatto dieci volte tanto: forte di tandem stabiliti sia con Igor Gelarda in Sicilia occidentale che con Angelo Attaguile nella parte orientale dell’Isola, è lei la più votata dopo Matteo Salvini nella Lega, ed è dunque certa di un seggio all’Europarlamento che va ben oltre le aspettative. I salviniani, nell’Isola, potrebbero però portare a casa anche un altro seggio: e visto che probabilmente il vicepremier rinuncerà, lo scranno dovrebbe andare al volto televisivo dell’euroscetticismo Francesca Donato, anconetana 49enne che vive a Palermo da anni per avere sposato l’imprenditore siciliano Angelo Onorato, del quale sbandiera il nome anche nel proprio account Twitter (@ladyonorato).
La Lega, del resto, va forte. E Salvini con quasi 240mila preferenze stacca Silvio Berlusconi: il Cavaliere si ferma una manciata di consensi sopra quota 90mila, precedendo il capogruppo all’Ars Giuseppe Milazzo, che si aggiudica dunque il derby interno con l’ex ministro centrista Saverio Romano, che dunque non sarà eletto. Milazzo, 41 anni, una vita in Forza Italia, subentrerebbe a Bruxelles se il fondatore del partito optasse per un altro seggio.
Ben più di Berlusconi fanno i due possibili eletti del Partito democratico: se, come sembra dai primi calcoli provvisori, i dem dovessero ottenere due europarlamentari a Bruxelles andrebbero il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, 63 anni, reso celebre dal film di Gianfranco Rosi Fuocoammare, Orso d’oro a Berlino nel 2016, e l’uscente Caterina Chinnici, magistrata 64enne figlia del giudice Rocco, ucciso da Cosa nostra nel 1983. Chinnici, che fino all’elezione di cinque anni fa era stata procuratrice del tribunale dei minori di Palermo e poi capo del dipartimento Giustizia minorile, ottiene oltre 112mila voti: meglio di lei fa Bartolo, oggi alle soglie della pensione, che invece ottiene 135mila preferenze.
Sul podio come terzo più votato nelle Isole va però Dino Giarrusso. L’ex Iena catanese, 45 anni e una campagna condotta con più di una gaffe, ottiene 116.776 voti e vince dunque il derby interno con l’uscente alcamese Ignazio Corrao, 35 anni, che con 115mila preferenze bissa dunque l’elezione di cinque anni fa. Alle loro spalle, incerta sul seggio, la sarda Alessandra Todde: l’ex amministratrice delegata di Olidata, 49 anni, era stata imposta come capolista da Luigi Di Maio, ma non va molto oltre gli 88mila consensi personali e potrebbe dunque non approdare a Bruxelles. L’ottavo seggio, infatti, potrebbe essere appannaggio di Fratelli d’Italia: in testa nella lista c’è Giorgia Meloni con 63mila preferenze, ma alle sue spalle si piazza l’ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, avvocato 64enne, che ha rotto con Diventerà Bellissima per tentare la corsa verso Bruxelles. Dove potrebbe approdare con circa 30mila preferenze: duemila in meno rispetto a una sua semi-sconosciuta collega di Licata, la vera sorpresa di queste elezioni.
Repubblica.it – Claudio Reale