La Corte dei Conti europea ha invitato a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati da Paesi extracomunitari che nel 2018 hanno raggiunto il quantitativo record di 3,3 miliardi di chili, dei quali 415 milioni arrivano dalla Cina che è il principale fornitore bio dell’Europa. L’ultima relazione della Corte dei Conti segnala anche per il 2019 l’insufficienza delle verifiche sui prodotti bio che sbarcano nell’Unione ed in particolare evidenzia “debolezze nei controlli svolti dagli Stati membri sulle partite in entrate” e sottolinea che in alcuni Stati i controlli espletati “risultano incompleti”.
La Corte dei Conti Ue, come sottolinea una nota diffusa da Coldiretti, invita anche a garantire la tracciabilità dei prodotti perché denuncia che per molti di questi “non è stato possibile risalire al produttore agricolo”. Per stabilire se un prodotto è veramente bio, secondo l’organismo Ue, non ci sono test scientifici, quindi è fondamentale l’azione di controllo per garantire i consumatori, che tra l’altro pagano prezzi più elevati per il marchio bio rispetto ai cibi convenzionali.
L’Italia, sottolinea l’organizzazione agricola, è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2018 ne sono arrivati ben 190 milioni di chili, quasi un terzo dall’Asia.
Ettore Prandini (presidente Coldiretti)
È necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue.
È necessario che tutti i prodotti che entrano nei confini nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri, garantendo che dietro gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un analogo percorso di qualità che riguarda l’ambiente, il lavoro e la salute.
Fonte: Garantitaly