Per interrompere la circolazione del Covid-19 è necessario scendere al di sotto di un contagiato per ogni persona positiva. Dunque grande attenzione all’indice Rt, che indica la trasmissibilità del coronavirus. Un dato che tutti hanno imparato a conoscere, inizialmente come Ro (erre con zero), poi, una volta adottate le misure di lockdown, come Rt, che è il valore che indica il numero di infezioni prodotte da una persona nell’arco del suo periodo infettivo. Dato che viene associato a un altro parametro fondamentale che è il tempo che intercorre nel passaggio della malattia fra un infetto primario e quelli secondari. Ecco, regione per regione – nei dati dell’Istituto superiore di sanità, stimati dalla Fondazione Bruno Kessler – come è cambiato il dato fra la rilevazione dell’8 maggio e quella precedente del 1° maggio. Solo una regione, la Sicilia, ha un tasso di trasmissibilità sopra l’1. Per le altre il valore è compreso fra 0,29 e 0,96. Ecco tutti i numeri.Chi sale
Sale sopra l’1, a quota 1.12 – con intervallo fra 0.79 e 1.55 – la stima del contagio in Sicilia, che la scorsa settimana si attestava a quota 0.64 (intervallo 0.53-0.78). L’Iss ha sottolineato che in Sicilia in realtà sono stati registrati pochi casi di infezione nell’ultima settimana. Dunque «l’Rt leggermente superiore a 1 potrebbe riflettere pregressi focolai limitati e di per sè non implica un aumento diffuso di trasmissione. Sfiora quasi l’1 il dato medio della Puglia a quota 0.96 (la scorsa settimana la stima dell’Rt medio era 0.78). In netta salita a quota 0.88, anche l’Rt medio della Basilicata, che la scorsa settimana si attestava fra i più bassi a 0.35. In forte aumento anche il dato dell’Umbria che ha raggiunto la media dell’0.83, mentre la scorsa settimana era il più basso d’Italia, a quota 0.19. In salita anche il dato della Calabria allo 0.8 (il 27 aprile era 0.52). In aumento anche l’Rt dell’Abruzzo a 0.75 (era 0.55).
Fonte ilsole24ore