I numeri erano risicati, ma adesso è arrivata una grana improvvisa: oggi un deputato della maggioranza non potrà essere a Palermo a causa di un grave problema familiare. Così, a meno di un “soccorso rosso” da parte del Pd o di Sicilia futura, nella prima seduta della diciassettesima legislatura dell’Ars non potrà essere eletto presidente di Sala d’Ercole Gianfranco Miccichè, perché il centrodestra potrebbe contare su 35 voti su 70, che non sono sufficienti. Il Partito democratico ha proposto un “accordo istituzionale” che garantisca entrambe le due vicepresidenze all’opposizione, una ai dem e l’altra ai 5 stelle. Ma Miccichè ha detto no. I dem potrebbero uscire dall’aula per stanare eventuali “traditori”.
Alle 10 il via ai lavori, che saranno guidati dal presidente anziano dell`Assemblea, il forzista Giorgio Assenza. Primo punto all`ordine del giorno l`elezione del presidente. Poi, se l`operazione dovesse andare in porto, si passerà alla votazione per i due vicepresidenti e a quella per i membri del Consiglio di presidenza. Al primo scrutinio per il presidente il quorum richiesto è di 47 voti, irraggiungibile senza il sostegno dell`opposizione. Alla seconda ne bastano 36, ma il forfait per gravi motivi di famiglia di un deputato del centrodestra, unito al pericolo di franchi tiratori, rende l`elezione improbabile. In caso di fumata nera, la seduta potrebbe essere riconvocata per domani, e alla terza votazione basterebbe la maggioranza dei presenti. Il che dovrebbe spianare la strada a Gianfranco Miccichè, portandolo sulla poltrona più alta di Sala d`Ercole.
Stamattina, a partire dalle 8,30, i venti deputati grillini raggiungeranno Palazzo dei Normanni con un corteo che prenderà il via dai Quattro Canti. Accanto agli eletti 5 stelle, sfileranno anche i loro familiari e gli attivisti del Movimento.
(Fonte: Repubblica.it – Antonio Fraschilla)