Il bando per reclutare 60 mila assistenti civici fa discutere, criticato da maggioranza e opposizione. Il ministro Pd degli Affari regionali Francesco Boccia, appoggiato dal presidente dell’Associazione Comuni (Anci) Antonio Decaro, pensa ai volontari per aiutare chi non ce la fa da solo, come nella fase dell’emergenza più dura, ma anche per far rispettare il distanziamento sociale, l’uso delle mascherine e il divieto di assembramento. ma è un’ipotesi di cui al Viminale nulla sapevano tanto che dal ministero fanno sapere di non essere stati informati preventivamente. Un corto circuito che spinge il premier Giuseppe Conte a convocare un vertice con Boccia e le ministre Luciana Lamorgese (Interni) e Nunzia Catalfo (Lavoro).
Ma da Palazzo Chigi gettano acqua sul fuoco: “I ministri interessati al progetto proseguiranno nelle prossime ore nel mettere a punto i dettagli di questa iniziativa, che mira, per il tramite della Protezione civile, a soddisfare la richiesta di Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato”.Ma i volontari “non saranno “incaricati di pubblico servizio” e la loro attività non avrà nulla a che vedere con le attività a cui sono tradizionalmente preposte le forze di polizia”.Forte contrarietà all’idea di Boccia è emersa anche nelle forze di governo. Matteo Renzi da Italia Viva parla di “follia”, mentre dal Pd parole analoghe arrivano da Matteo Orfini. “Siamo perplessi, ma troveremo una soluzione”, dice il capo politico M5S Vito Crimi, e Catalfo si dice “perplessa”. Giorgia Meloni dall’opposizione denuncia una “deriva autoritaria” del governo. Da Forza Italia Anna Maria Bernini parla di “guardie rosse” come nei Paesi comunisti. “Nessuna vigilanza, ronda o sentinelle anti spritz”, ribattono fonti vicine a Boccia.
Fonte Gds