In verità pensavo che avrei passato più tempo seduto sull’argine del fiume, prima di veder passare qualcuno, ed invece i lavori sono stati terminati in tempi record ed il nuovo veliero ha preso il largo con a bordo il vecchio equipaggio. Leggo in queste ore commenti di delusione e tristezza per il nuovo gruppo all’ARS costituito dai consiglieri regionali, in parte usciti dal M5S ed in parte da questo espulsi. C’è chi li definisce traditori, altri che giustificano il loro operato, anche se dissentono da come si sono comportati e chi, a fine del commento, dice che sono e rimangono brave persone. A parte le legittime (più o meno velate) indignazioni, ciò che appare evidente, a chi nei mesi scorsi è rimasto in silenzio, ma attento a ciò che accadeva, è il fatto che da bravi politici navigati il “gruppetto” di onorevoli abbia pianificato nel dettaglio tutta l’operazione.
L’On. Tancredi, in passato, aveva avuto modo di definire il Comune un condominio dove l’amministratore
(consigliere) deve eseguire le volontà dei condomini e non può trovarsi in contrasto con essa, frase profetica che, in tempi non ancora sospetti, faceva intravedere una certa esperienza di palazzo, che, ai più attenti, faceva intuire che vi fossero, già all’epoca, movimenti importanti nel “mercato immobiliare” per l’acquisto di stanze e poltrone. L’On. Tancredi ha dichiarato che tra i cinque rappresentanti di Attiva Sicilia hanno messo insieme più di 52 mila voti, merce di scambio in virtù della quale rivendica “un’adeguata” rappresentanza nelle commissioni parlamentari. A tal
proposito, credo che Tancredi e compari, piuttosto che mettere sulla bilancia quello che oggi probabilmente non hanno più, debbano scendere nuovamente nelle piazze e dar conto a quelle 52 mila persone del loro operato, perché è facile accusare il movimento di essere cambiato, più difficile rimanere fedeli ai principi che avrebbero imposto loro di dimettersi e rinunciare a vitalizi e parte dell’indennità, principi che con la linea politica del M5S all’ARS continuano a non avere nulla a che fare.
Credo che tutto sia nato nell’ambiguità e che continui in essa, considerato che da una parte
gli ex grillini rivendicano più posti nelle commissioni e dall’altra si dichiarano “neutrali” manco fossero la Svizzera del Sud. La verità, che meglio appare, è che “l’amorevole banda” degli onorevoli, avesse già da tempo cominciato ad apparecchiarsi la tavola, dicendo a tutti di non aver fame. Oggi si è comodamente seduta e sicuramente farà di tutto per rimanere fino al dolce. Ad ogni modo, ritengo che quanto accaduto rafforzi (in me per primo) la consapevolezza di seguire un percorso nella giusta direzione, nel corso del quale chi, come me (e siamo ancora in tanti), è ancora convinto che i principi della coerenza e della trasparenza dell’azione politica non siano passati di moda, debba ritrovarsi ancora più unito ed aggregare nuove risorse per raggiungere ulteriori traguardi.
Credo che solo in questo modo si possa dimostrare alla collettività che non può farsi di tutta l’erba un fascio.
Girolamo Billardello
Portavoce Movimento 5 Stelle Mazara