Il caso dello studente positivo di Marsala che era uscito in città senza aspettare l’esito del tampone ha suscitato rabbia e sdegno nell’intera comunità trapanese. Emergono altri particolari sul comportamento del giovane 23enne, che era tornato in città dalle Marche. Pare anche che abbia fatto altri “giri”, compresi bar e amici che non rivedeva da tempo, e sembra di sia incontrato anche con la fidanzata. Una volta saputa della positività al tampone, avrebbe avvertito i suoi contatti, che sono stati a loro volta rintracciati e ora si aspetta l’esito del tampone. Una vicenda che ovviamente non è sfuggita al sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, indignato a sua volta del comportamento del giovane studente.
“Mentre il Governo decide la ripresa degli spostamenti tra le regioni a partire dal 3 giugno, per cui non saranno necessarie particolari motivazioni per muoversi né l’obbligo della quarantena, un nostro giovane concittadino che studia nelle Marche, rientrato a Marsala, alla fine della quarantena effettua il tampone ma non ne attende l’esito per uscire ed avere contatti con altri. Nel frattempo é arrivato il risultato ed il ragazzo è positivo al Covid-19 anche se asintomatico – ha detto il sindaco in un messaggio su Facebook -. L’Asp mi ha assicurato di aver individuato le persone che hanno avuto contatti con il giovane, le ha sottoposte a quarantena e presto verranno loro eseguiti i tamponi. Lo studente adesso rischia un procedimento penale, ma la cosa più grave è che potrebbe aver contagiato altre persone. Vi rendete conto di quanto gli atteggiamenti leggeri possano mettere a rischio la salute di un’intera comunità? Ci dobbiamo rendere conto che ci possono essere in giro, senza che ce ne accorgiamo, persone positive asintomatiche.
A distanza di poche ore nella nostra città abbiamo già due casi positivi accertati. Se non rispettiamo le fondamentali misure di sicurezza, i contagiati possono diventare molti di più. Non mi stancherò mai di ripetervelo: usiamo la mascherina, manteniamo la distanza interpersonale di almeno un metro, non creiamo assembramenti, igienizziamoci frequentemente le mani e continuiamo a salutarci semplicemente con un sorriso, senza abbracci, baci e strette di mano. Convinciamo tutti coloro che conosciamo a fare lo stesso. Sono gesti semplici ma che se fatti da tutti impediscono al virus di diffondersi. Non possiamo far finta di nulla, il Coronavirus ancora c’è, non è scomparso – ha continuato il sindaco -. Finora la Polizia Municipale è stata tollerante, ha usato il dialogo, la presenza, ha pure distribuito mascherine a chi ne era sprovvisto.
Il nostro obiettivo non è fare cassa, ma la salute è un bene troppo importante per accettare atteggiamenti superficiali da parte di chi forse pensa che il Covid-19 sia già scomparso, o da parte di chi è convinto di essere immune. Stiamo pian piano recuperando la nostra libertà, l’Ospedale sta tornando alle sue piene funzioni, le attività produttive, imprenditoriali, commerciali stanno cercando di riprendersi dopo oltre due mesi di inattività e i gesti superficiali di qualcuno rischiano di mettere a repentaglio tutto ciò. Un appello desidero rivolgerlo pure ai genitori: se i vostri figli non sono responsabili, siatelo voi, convinceteli a rispettare le necessarie misure di sicurezza. Abbiamo tutti sentito di quel ragazzo di 18 anni che, a Milano nei giorni scorsi, ha subito il trapianto dei polmoni distrutti dal Covid-19. Penso che nessun genitore voglia che il proprio figlio incorra in un rischio del genere.
Amici collaboriamo tutti insieme, ognuno con il proprio ruolo, di genitori, figli, semplici cittadini, noi come amministratori, affinché il virus non si diffonda nella nostra comunità. Purtroppo non possiamo permetterci di scherzare o abbassare la guardia”.
Gds.it