Registrazione audiovideo dello scrutinio e diritto alla privacy, scoppia una nuova grana nell’ultima fase della Didattica a distanza. Segnalazioni da tutta Italia indicano che molti dirigenti starebbero chiedendo ai coordinatori di videoregistrare lo scrutinio di fine anno, che si dovrà svolgere in remoto.
Questo perché, non essendo contemplato che i docenti una volta condotto a distanza lo scrutinio poi si rechino a scuola per firmare le carte, si rende necessario produrre una prova che renda incontestabili le singole votazioni dei docenti circa la promozione, la bocciatura e altre decisioni che si stanno prendendo e che si prenderanno nei prossimi giorni nel corso degli scrutini. La Gilda degli Insegnanti di Piacenza, ad esempio, protesta così: “Non esiste alcuna norma che imponga di essere registrati durante gli scrutini. La registrazione delle persone durante le attività lavorative non è prevista se non seguendo alcune procedure che non ci risultano per il caso specifico. Comunque sia, i colleghi – se vogliono – non diano l’autorizzazione a farsi registrare e se necessario pretendano l’informativa privacy redatta secondo i termini di legge, senza la quale non può avvenire il trattamento dei loro dati. Lo scrutinio dev’essere verbalizzato non registrato”. D’altra parte non manca chi si lamenta per ragioni esattamente opposte e cioè per il fatto che i dirigenti chiedono ai docneti di recarsi a scuola per formare. Una lettrice ci scrive: “Vorrei sapere se è corretto, da parte del DS, dopo lo scrutinio, invitare i docenti a scuola per apporre la firma sui quadri dello scrutinio”. La risposta è che gli scrutini finali saranno svolti con modalità a distanza, in ossequio all’Ordinanza Ministeriale n. 11 /2020 relativa alla valutazione finale degli alunni per l’anno scolastico 2019/2020, che all’art.1 comma 2 sancisce che “le riunioni degli organi collegiali previste dalla presente ordinanza si svolgono, ove necessario sulla base delle disposizioni emergenziali, in modalità a distanza”E allora come stanno le cose? Tutto nasce dalla Nota ministeriale n. 8464 del 28 maggio 2020, nella quale la dirigente del MI, Maria Assunta Palermo, chiarisce quanto segue: “Per tutte le operazioni connesse alla valutazione finale e agli esami del primo e del secondo ciclo, relativamente alla firma degli atti nel caso di effettuazione delle attività e delle riunioni con modalità a distanza, si raccomanda di utilizzare procedure che consentano di acquisire e conservare traccia della presenza e del consenso dei docenti eventualmente connessi, tramite registrazionedella fase di approvazione delle delibere (utilizzando la condivisione dello schermo e l’acquisizione del consenso espresso dei docenti con chiamata nominale). In ogni caso il dirigente scolastico o il presidente di commissione potrà procedere, a seconda dei casi, a firmare (con firma elettronica o con firma autografa) a nome del consiglio di classe, della sottocommissione, della commissione e/o dei docenti connessi in remoto.”
Dunque i dubbi in merito ai due quesiti potrebbero essere soddisfatti con una firma che il dirigente scolastico appone a nome del Consiglio di classe. Resta però il fatto che consapevoli delle contestazioni che ogni anno si ripetono in merito a bocciature in cui taluni docenti non si riconoscono ma che sono destinate a cadere di fronte alla propria firma cartacea, evidentemente i dirigenti scolatisci potrebbero essere preoccupati di avere una pezza d’appoggio in assenza del cartaceo. Ecco allora l’idea di far videoregistrare lo scrutinio o meglio la fase deliberativa. I dubbi sono legati alla privacy dei docenti ma pure a quella dei singoli alunni dei quali ovviamente si parla durante lo scrutinio. Per quanto riguarda i docenti non pare sia necessario il loro consenso poiché la videoregistrazione, come sostengono alcuni responsabili del trattamento dei dati di alcuni istituti, appositamente interpellati dai dirigenti scolastici, rientra in questo caso nei fini istituzionali, come pure si evince dalla citata Nota ministeriale.
Tutto questo però sta suscitando tensione. In alcuni casi, come detto i sindacati invitano a rifiutare la registrazione, in altri casi si è pensato di ricorerre alla più complicata procedura dei moduli elettronici, come il modulo Google per le relative piattaforme, che aggiunge oneri di lavoro ai già onerosi compiti dei coordinatori della classe. Molti consigli di classe invece hanno deciso di attivare la più veloce operazione di videoregistrazione, indicata dalla Nota ministeriale, attivabile sulla piattaforma ad opera del verbalizzatore. Occorre farlo non prima dell’inizio della fase successiva alla discussione e alla votazione finale e cioè poco prima della conclusione dello scrutinio, disattivando il video e lasciando solo il microfono acceso Il coordinatore chiamerà per appello nominale uno per uno i docenti e chiederà ad ognuno se è favorevole o meno al tabellone approvato. Finita l’operazione il video che la piattaforma invierà in automatico al coordinatore dovrà da lui essere inviato alla dirigenza unitamente a tutti gli atti dello scrutinio, tra i quali il verbale e il tabellone.
Fonte Orizzontiscuola.it