Si apprende, in queste ore, dalla stampa che la Sindaca di Erice, Daniela Pecorella Toscano, il marito, Francesco Rallo, e il fratello, il consigliere di Trapani Massimo Pecorella Toscano, hanno ricevuto una notifica di misura cautelare di divieto di dimora nei Comuni di Trapani ed Erice, in esecuzione di ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Trapani su richiesta della Procura della Repubblica. Le ipotesi di reato, a vario titolo, sono abuso d’ufficio, calunnia, atti persecutori, minaccia e traffico di influenze illecite.
E’ l’ennesima, triste, notizia di fatti di cronaca giudiziaria che vedono la Sindaca di Erice nel mirino degli inquirenti.
Non c’è ordine politico senza giustizia, né giustizia senza ordine politico; e l’ordine politico, come la giustizia, è essenzialmente un fatto di misura. Questa visione della Politica centrata sulla misura è rappresentato dalle azioni della Pubblica amministrazione ispirate a principi di equità sociale e politica, destinate a TUTTI i cittadini, non invece pensate per i singoli: dare dignità a tutta la comunità, sottrarla alla tirannia, al dominio di uno sui molti. Misura che è mancata a Erice: ne è dimostrazione quanto si legge sulla stampa e che è sotto la lente d’ingrandimento da parte degli organi inquirenti.
Ribadiamo il rispetto del principio di non colpevolezza garantito dalla nostra Costituzione, ma questa volta è necessario che il primo cittadino anteponga il bene della Res pubblica, dei cittadini Ericini, della Città di Erice ai propri interessi. Chiediamo che venga fatta quanto prima chiarezza dai soggetti interessati, magari con una Conferenza Stampa – strumento ampiamente utilizzato in altre occasioni- e confidiamo nel preziosissimo lavoro svolto dagli organi inquirenti e giudiziari. Ma soprattutto che questa bruttissima videnda possa trovare un rapido epilogo, per il bene della comunità tutta.
I Portavoce al Consiglio comunale di Erice Alessandro Barracco, Eugenio Strongone, e il Senatore Vincenzo Maurizio Santangelo.