Più controlli e meno chiacchiere. Giulia Adamo: “Marsala non è razzista. Semmai non è sicura”
Sugli episodi recenti dell’Antico Mercato di Marsala, in cui pare che a dei giovani africani non sia stato permesso l’accesso, dice la sua Giulia Adamo. L’ex sindaco di Marsala sostiene che il problema non sia il razzismo, che pure esiste ed è una grande piaga del nostro tempo. Il problema è la mancanza di sicurezza. “A Marsala ultimamente si assistono a scene di bullismo, risse o comunque atti di violenza che disturbano la quiete pubblica – dice la Adamo – spesso mettendo a repentaglio la vita dei cittadini. Episodi causati da giovani che quasi sempre non sono di colore e che spesso vivono dei disagi. Per questa ragione – continua la Adamo – alcuni locali della cosiddetta movida hanno dovuto migliorare, o almeno provare a farlo, il servizio sicurezza, creando involontariamente degli episodi che sembrano tendano ad escludere gli africani, ma in realtà stanno solo provando a tutelare nel miglior modo possibile le proprie attività commerciali e ad essere coinvolti in questi episodi sono persone di colore tanto quanto i nostri connazionali”.
Per tutelare le attività commerciali, l’ex Presidente della provincia sostiene che sia importante riunire intorno a un tavolo le forze dell’ordine, realizzando una sorta di task force fra polizia, carabinieri e vigili urbani insieme al Prefetto, per trovare soluzioni da mettere subito in campo per arginare il problema, dando più sicurezza ai cittadini aumentando i controlli. Inoltre la Adamo sostiene che l’amministrazione dovrà fare la sua parte, creando nuovi spazi culturali e sportivi che possano coinvolgere i giovani, dando vita a veri, importanti e sani luoghi di aggregazione.
“Marsala non è razzista – conclude la Adamo – e se ci sono stati episodi spiacevoli con protagonisti dei giovani africani vanno valutati caso per caso, ma soprattutto non va fatto quello sciacallaggio mediatico che ha fatto diventare Marsala la capitale del razzismo. Viviamo in una città meravigliosa, accogliente, al di là del colore della pelle”.
Giulia Adamo