Tanta Tristezza. Questa è la sensazione che ci suscitano, le vicende degli ultimi giorni che vedono protagonisti sindaci ed amministratori del territorio trapanese. Situazioni nocive che non fanno altro che allontanare la gente seria ed i giovani dalla politica. È difficile metterci la faccia quando si ha intorno un infinità di indagini, va bene il garantismo ma la paralisi amministrativa è ormai un dato di fatto.
Da mesi assistiamo a spiacevoli situazioni, da quella ericina all’operazione “Scrigno”, che investono direttamente amministratori ed ex. Ci ritroviamo con amministrazioni assolutamente inabili a svolgere la regolare attività, esempio ad Erice sindaco sospeso, assessori dimissionari ed un vicesindaco in carica con un grande peso sulle spalle si, ma anche sullo stomaco. Sindaci e consiglieri comunali, indagati in tanti comuni per atti gravi o meno, ma in un certo senso ormai obsoleti o in attività mutilata. Spicca la situazione pacecota, sindaco indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, un macigno amministrativo ancorché morale.
Attenzione, in tanti dei casi, è ancora tutto da capire, presto le autorità competenti di certo troveranno un quadro chiaro e ci auguriamo di ritrovarci con qualche archiviazione che possa far rincuorare i tanti cittadini delusi, ma è normale però che qualsiasi amministrazione sotto questo genere di rifrattori, non abbia più la fiducia dei cittadini e che rimanga quasi paralizzata per mesi, i piccoli comuni siciliani questo non possono permetterselo.
Siamo i giovani della destra italiana. Mettiamo con orgoglio il tempo a disposizione della comunità, in attività politiche e sociali. Siamo tradizionalmente giustizialisti e quando è uno dei nostri a trovarsi in situazioni simili, la sospensione è un atto d’obbligo.
La politica, per quanto ci riguarda è fatta principalmente di scelte coraggiose. Siamo pronti ad andare nelle piazze del territorio ed oltre a prendere le distanze da ogni tipo di situazione spiacevole, le prendiamo anche da tutti gli amministratori in esse invischiati, a prescindere dal futuro esito di giudizio.
Chiediamo un atto di coraggio, un appello ad evitare la paralisi del territorio soprattutto in un momento di così estrema crisi. Dimettetevi e date alle vostre realtà la possibilità di non fossilizzarsi, che sia un commissario a sostituirvi o la tornata elettorale di ottobre. Occorre coraggio e a noi, dovete un futuro!
Comunicato stampa – Gioventù Nazionale TP