Così come avvenuto per il 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014, anche il rendiconto 2015 del comune di Mazara del Vallo non ha passato indenne dall’esame dei magistrati della sezione di controllo regionale della Corte dei conti siciliana.
Un esame che, si legge nella pronuncia di accertamento recentemente pubblicata, ha evidenziato numerose criticità nel documento contabile approvato dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Cristaldi.
Un esito che ha ricalcato, praticamente, quello relativo agli esami dei precedenti rendiconti inviati da Palazzo dei Carmelitani alla Corte dei conti e che costringerà la giunta, ma anche il consiglio comunale, ad adottare le necessarie misure correttive. L’adunanza si è svolta lo scorso 7 novembre e in rappresentanza del comune mazarese ha partecipato il dirigente del settore finanziario, Maria Stella Marino.
L’esame del rendiconto si è basato sula relazione predisposta dai revisori dei conti e sulla memoria redatta dal comune. Ebbene, il rendiconto 2015 non ne è uscito benissimo. Le criticità evidenziata dalla Corte dei conti hanno riguardato, tra gli altri aspetti, il ritardo nell’approvazione del documento contabile e il superamento di tre parametri finanziari (volume dei residui attivi di nuova formazione, volume dei residui passivi complessivi e consistenza dei debiti fuori bilancio).
A questo proposito, i magistrati contabili hanno evidenziato che “residui inesigibili, o comunque non riscuotibili, se mantenuti nel rendiconto incidono necessariamente sull’attendibilità dell’avanzo di amministrazione, con ricadute negative sugli equilibri di bilancio”.
E ancora: la Corte ha condiviso tutta una serie di osservazioni avanzate dai revisori dei conti come, per esempio, il mancato inserimento nel rendiconto del cosiddetto fondo pluriennale vincolato e la quantificazione dei crediti di dubbia esigibilità. Criticità rispetto alle quali, secondo i magistrati contabili, il comune non avrebbe fornito controdeduzioni esaurienti. Alla fine, dunque, la Corte dei conti ha confermato ben 14 profili di criticità ai quali dovrà fare fronte il comune con l’adozione di idonee misure correttive. Misure correttive, però, che, si legge sempre nella deliberazione della Corte, non dovranno limitarsi a una mera presa d’atto, come già avvenuto in passato.
(Fonte: Televallo – Giovanni Dilluvio)