Ci sono giunte diverse segnalazioni che alcuni ristoratori del territorio somministrerebbero, ai propri clienti, dell’acqua imbottigliata alla spina in maniera non conforme rispetto a quanto previsto dalla relativa normativa di settore – è la denuncia di Giancarlo Pocorobba, Presidente di Konsumer Sicilia.
Pur comprendendo e rispettando le legittime aspettative dei ristoratori di risollevarsi dopo il devastante impatto economico legato al lockdown, non può di certo sottacersi come gli stessi siano tenuti a garantire che la somministrazione dei prodotti alimentari (e quindi anche dell’acqua) venga effettuata in modo igienico per la salvaguardia della salute dei consumatori all’interno del proprio locale.
È noto, infatti, come è facoltà dei ristoratori quella di scegliere di proporre alla loro clientela acqua minerale o acqua potabile trattata, purché quest’ultima non venga pubblicizzata per la prima, che è unicamente quella, senza alcun trattamento, che sgorga dalla naturale sorgente (se non lo fosse, sarebbe frode in commercio).
Quello che contestiamo con fermezza sono, quindi, le forme ambigue che creano volutamente confusione sul mercato.
Ci segnalano bottiglie con tappo a sigillo, bottiglie con diciture scorrette, quasi a voler dare l’impressione di essere minerale: l’imbottigliamento dell’acqua potabile è possibile ma deve seguire una normativa ed una attrezzatura totalmente differenti dall’acqua per uso estemporaneo in caraffa.
In altre parole, ci è stato evidenziato come l’imbottigliamento dell’acqua potabile trattata non rispetterebbe, da parte di molti, le rigide imposizioni normative che prescrivono una continua attività di controllo, manutenzione e sanificazione dell’acqua trattata nell’intero processo che la conduce all’imbottigliamento (su tutti, sterilità dell’impianto idrico e dei locali).
In un momento storico di forte contrasto al diffondersi del Covid – 19, del resto, anche l’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di prestare massima attenzione all’utilizzo di bicchieri e bottiglie promiscue: sarebbe preferibile che l’acqua somministrata venga imbottigliata direttamente dalla fabbrica ed aperta a cura del consumatore.
Nelle ipotesi in cui la spillatura venga, invece, effettuata a cura del personale di sala dei ristoranti, ci si chiede, al contrario, come venga garantita la sanificazione delle caraffe (o delle bottiglie), facendo sì che passino da un tavolo all’altro rispettando le opportune procedure di sanificazione in ambiente idoneo e a cura di personale adeguatamente protetto e formato a questo tipo di attività.
Auspicando, pertanto, che tutti i ristoratori applichino – soprattutto a causa del pericolo Covid –ogni più scrupolosa attenzione per la salvaguardia della salute dei consumatore applicando in maniera puntuale le normative al riguardo (specificando, nell’ipotesi di acqua non imbottigliata alla fonte, il tipo di acqua, come viene trattata e la sanificazione del circuito di erogazione e dei contenitori al cui interno viene spillata, possibilmente all’interno del menù), invitiamo tutti i cittadini – consumatori a segnalare ai NAS e/o a Konsumer Sicilia, eventuali prassi sospette di ambiguità che oltre a screditare l’intero comparto ristorativo, rischiano di riverberare i propri effetti negativi in danno di quanti, ignari del problema, chiedono unicamente di trascorrere, in sicurezza, qualche ora di legittimo svago.
Si chiede alle forze dell’ordine di intervenire con controlli e sanzioni di legge.
Avv. Giancarlo Pocorobba
Presidente di Konsumer Sicilia