Come se la ripartenza della scuola non fosse già abbastanza complicata, adesso ci si mettono anche i docenti e il personale della scuola.
Gli insegnanti che durante il lockdown si erano spesi per assicurare la continuità didattica agli studenti, ora improvvisamente preferirebbero sottrarsi ai test sierologici resi su base volontaria, anche se alcuni Dirigenti hanno da regolamento interno esteso lo screening su base obbligatoria per il proprio personale.
Secondo una prima analisi, addirittura uno su tre si rifiuterebbe di farlo, intanto Il personale è già in servizio e ci auguriamo che tutti si stiano adoperando per far ripartire le scuole in totale sicurezza.
E’ pur vero che molti docenti si rivolgono ai medici curanti e quelli non hanno i kit o indicazioni in merito, e li rinviano alle Asl, dove bisogna prenotarsi ma i telefoni squillano a vuoto, i docenti sicuramente non vengono agevolati.
Sono due milioni i test sierologici messi in campo per il personale scolastico dal Ministero della Salute, ma il criterio della volontarietà solleva la polemica, anche se ci sono esperti che già avevano avvertito sui rischi di lasciare che l’adesione fosse opzionale.
La scuola, come già affermato dall’OMS nel periodo del loockdown è sicuramente veicolo dell’epidemia, ben venga quindi che il test sia eseguito da tutto il personale docente e non, ma si provveda anche nel piu’ breve tempo possibile a sdoppiare le classi e a stanziare il triplo dei finanziamenti per mettere nelle condizioni migliori la ripartenza dell’intero indotto “Scuola”in totale sicurezza.
Graziella Calamusa