Chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Trapani e l’ex primo cittadino di Favignana, per delle “stabilizzazioni di personale pilotate”. L’indagine della procura si sono svolte nell’ambito del blitz “Aegades” di luglio, in cui furono arrestate 24 persone sulle isole Egadi, compreso l’allora sindaco Giuseppe Pagoto.
La richiesta dei pm di Trapani (procuratore aggiunto Maurizio Agnello, sostituti procuratori Matteo Delpini e Rossana Penna) riguarda in totale 6 persone, compreso il primo cittadino del capoluogo, Giacomo Tranchida, con accuse che si riferiscono agli anni in cui fu sindaco del comune di Erice (2007-2017), in parte proseguite anche dopo l’elezione a Trapani.
Entrambi sono accusati di falsità ideologica e turbata libertà di un procedimento. Gli altri indagati sono Filippo Oliveri, ex comandante della Polizia Municipale di Favignana, e i funzionari Vincenzo Barone, Leonardo Di Benedetto e Patrizia Maria Salerno.
L’inchiesta condotta dai pm di Trapani riguarda la stabilizzazione di due dipendenti precari Asu (attività socialmente utili), inseriti nel bacino del personale del comune di Erice e transitati al Comune di Favignana. Secondo la procura, i due amministratori avrebbero redatto «atti prodromici e sempre preordinatamente e strumentalmente diretti a favorire» i due lavoratori.
“Tranchida nella qualità di sindaco del Comune di Erice, nel periodo ricompreso tra il 26 maggio 2016 e 7 novembre 2016 noncheè di sindaco di Trapani alla data del 26 giugno 2019, agendo quale istigatore ed autore materiale, e Pagoto nella qualità di sindaco di Favignana”, si legge nella richiesta di rinvio a giudizio. In questa nuova indagine Pagoto inoltre è accusato di aver “predisposto il relativo bando ad hoc” per stabilizzare altri sei dipendenti, con la complicità dei componenti della commissione esaminatrice, composta anche da Barone, Oliveri e Salerno.
Fonte Gds