Siamo a metà dicembre 2017 e i possessori di case e terreni sono chiamati a pagare la II rata dell’IMU. Ci sembra quindi doveroso approfondire ciò che è accaduto negli ultimi anni relativamente alla determinazione dell’IMU per i terreni edificabili, i cui proprietari sono stati oggetto di una tassazione divenuta profondamente iniqua per le modalità con cui questa Amministrazione ha determinato l’imposta stessa.
È noto a tutti che il valore degli immobili si basa sulla domanda e offerta. Negli ultimi dieci anni la crisi mondiale ha ridotto notevolmente le disponibilità economiche delle famiglie; conseguentemente è aumentata l’offerta di vendita di fabbricati e di terreni per far fronte alle ridotte capacità di reddito, ma si è anche ridotta la domanda per la contrazione del reddito disponibile per investimenti. Questi due fenomeni hanno determinato un crollo dei valori commerciali delle aree edificabili.
Abbiamo voluto fare questa premessa perché il valore commerciale delle aree edificabili e’ essenziale nella quantificazione del tributo IMU da pagare al Comune.
La legge demanda al Sindaco la responsabilità, ai fini dell’applicazione dell’imposta comunale, delle determinazione del valore commerciale delle aree edificabili. In particolare la stessa legge stabilisce che il “valore delle aree fabbricabili è costituito da quello venale in comune commercio al 1° gennaio dell’anno d’imposizione, ai prezzi medi rilevati sul mercato e della vendita di aree aventi analoghe caratteristiche”
L’attuale Sindaco con propria determinazione nel 2010 ha stabilito i valori delle aree edificabili per ogni zona di destinazione urbanistica individuata dal Piano Regolatore Generale di Mazara del Vallo approvato nel 2003, assegnando valori che, a nostro avviso, erano allora non corrispondenti ai valori di mercato il quale, come noto, ha continuato a decrescere anno dopo anno.
Per seguire proprio questa dinamica, il legislatore ha successivamente stabilito “che i Comuni possono determinare periodicamente e per zone omogenee il valore venale in comune commercio delle aree edificabili ai fini della limitazione del potere di accertamento dei Comuni allo scopo di ridurre al massimo l’insorgere del contenzioso”. Saggia decisione, che evita di fissare definitivamente un valore di imposta che non tenga conto del reale valore del patrimonio soggetto all’imposta stessa.
Ci risulta invece che il Comune di Mazara del Vallo non ha tenuto conto di questa legge, non ha rivisto le proprie tabelle del 2010, non ha tenuto conto che i prezzi di mercato sono diminuiti sensibilmente. Avevamo portato all’attenzione della giunta e del consiglio comunale questa incongruenza gia’ il 12 dicembre dell’ormai lontano 2014. Invitavamo allora l’Amministrazione a rideterminare i valori delle aree edificabili ai fini dell’applicazione dell’IMU. Facevamo notare che, a nostro parere, il valore delle aree su cui applicare l’IMU risultava grossolanamente disallineato rispetto ad un mercato che riconosceva valori inferiori addirittura alla metà di quelli stabiliti dall’Amministrazione.
Non ci risulta che sia stata intrapresa alcuna iniziativa di verifica da parte dell’Amministrazione stessa, ne’ da parte dei Consiglieri comunali impegnati come sono, e’ il caso di ricordarlo con amarezza, nelle numerose ed inutili riunioni di commissioni. Giunta insensibile e Consiglio assente..
La conseguenza di questo disinteresse nell’applicare quanto la legge consente in fatto di rideterminazione dei valori da tassare, è che i cittadini sono costretti a pagare il doppio del massimo consentito dalla legge, perché i valori attribuiti dal Sindaco Cristaldi sono almeno il doppio del valore reale. Ed ancora, in caso di vendita dell’area, sono costretti a dichiarare nell’atto il valore stabilito dal Comune perché è quello che viene preso in riferimento dall’Ufficio delle Entrate, assolutamente inflessibile su questo argomento.
Così facendo le compravendite sono ridotte al lumicino, non vi sono cantieri per nuovi immobili e la disoccupazione purtroppo continua a crescere. Risultato desolante per tutta la classe politica e, in particolare per chi ha l’onere della gestione della cosa pubblica, Sindaco in testa.
Centro Studi “La Voce”
lL Presidente
Girolamo Pipitone