La Polizia di Stato, Sezione Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trapani, in collaborazione con la Sezione di Nuoro e coordinata dalla Procura della Repubblica di Marsala, ha dato esecuzione alla misura degli arresti domiciliari nei confronti di P.G. (inoccupato di Nuoro, di anni 33), cyberstalker di una cittadina di Castelvetrano che l’aveva denunciato.
La donna, di anni 34, ad inizio di quest’anno aveva formalizzato una querela nei confronti dell’uomo con cui aveva instaurato una relazione sentimentale intrapresa virtualmente che non riusciva però ad interrompere. L’uomo, infatti – non essendosi arreso alla fine della relazione – aveva iniziato a perseguitare la denunciante in vari modi, giungendo a minacciarla di divulgare il materiale a sfondo sessuale, audio e video, che i due avevano prodotto durante il rapporto amoroso a distanza.
Per di più, l’indagato obbligava la donna a restare al telefono per molte ore consecutive al giorno, nonché le chiedeva di tentare approcci sessuali con uomini incontrati per caso, sempre in diretta telefonica.
Gli operatori della Polizia Postale per ricostruire i fatti hanno sentito diverse persone informate sui fatti ed analizzato i tabulati informatici e telematici che hanno confermato quanto dichiarato dalla vittima.
Con decreto della Procura di Marsala, inoltre, la Polizia ha effettuato due perquisizioni nei territori di Castelvetrano e Nuoro, alla ricerca degli smartphone, tablet e pc utilizzati, che sono stati poi analizzati per l’acquisizione delle prove informatiche.
Veniva così accertato il primo caso di cyberstalking, in provincia di Trapani.
A seguito delle risultanze investigative, il 09/03/2020, il GIP presso il Tribunale di Marsala emetteva nei confronti dell’indagato l’ordinanza di misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla donna ed il divieto di comunicare con lei con qualsiasi mezzo, per i reati di artt.612 bis c.p. (stalking-atti persecutori), 610 c.p (violenza privata) 615 bis c.p.(illecita interferenza nella vita privata).
Lo scorso 15 ottobre, infine, P.G. è stato sottoposto agli arresti domiciliari, dopo che il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto l’appello della Procura di Marsala sulla decisione del GIP, ritenendo che per fermare l’indagato non fosse sufficiente il divieto di avvicinamento, ma si rendesse necessaria la misura più afflittiva degli arresti domiciliari con il divieto di comunicazione, con qualsiasi modalità, con persone diverse da quelle con lui conviventi.
Questura di Trapani