Le donne incinte con Covid-19 sembrano avere un rischio più alto di partorire prematuramente. Lo ha affermato il Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) in un recente articolo pubblicato su Morbidity and Mortality Weekly Report a seguito dell’analisi di 598 donne in gravidanza ricoverate in ospedale con l’infezione tra marzo e agosto 2020. Come riportato dagli autori del report, tra queste donne si sono osservate malattia grave ed esiti di nascita avversi. «Questi risultati sottolineano l’importanza di prevenire e identificare il Covid-19 nelle donne incinte» affermano Miranda J. Delahoy e colleghi.
Su 445 nati vivi, il 12,6% era prematuro (nato prima delle 37 settimane di gestazione), con un tasso di nascite premature di circa il 25% più alto rispetto a quello osservato nella popolazione generale. Tra i nati vivi, i parti prematuri segnalati sono stati il 23,1% nelle donne sintomatiche e l’8% in quelle asintomatiche. In ospedale sono deceduti 2 bambini nati da madri che necessitavano di ventilazione meccanica e 2 madri sintomatiche.
Inoltre, al momento del ricovero, circa la metà delle donne era sintomatica: il 16,2% di questo gruppo è stato ricoverato in terapia intensiva e l’8,5% ha avuto bisogno di ventilazione meccanica invasiva. Lo studio mostra anche che si sono verificate 10 interruzioni di gravidanza (aborti spontanei e terapeutici e nati morti) tra le gravidanze a termine e suggerisce che i tassi di ricovero in ospedale associato a Covid-19 potrebbero essere eccessivamente più alti nelle donne di colore e in quelle ispaniche. Il Cdc raccomanda quindi di prendere le misure necessarie per evitare che i neonati si infettino, di testare i bambini nati da madri positive al Covid-19. Inoltre, sia le madri positive che i loro figli vanno isolati.
«La sorveglianza continua per il Covid-19 nelle donne incinte è importante per capire e migliorare gli esiti di salute per le madri e i neonati» scrivono gli autori nel report.
Fonte tagmedicina