Non è piaciuta affatto alla famiglia del malato di 56 anni, originario di Avola, la replica dell’Asp Siracusa in merito alle soluzioni per garantire al paziente un’assistenza domiciliare continua e non a singhiozzo.
La figlia dell’uomo, Giorgia D’Amico, ha segnalato, nei giorni scorsi, che la cooperativa convenzionata a cui è stato affidato il servizio è monca di infermieri
e l’azienda sanitaria, attraverso il direttore del Distretto sanitario di Noto Giuseppe Consiglio, ha sostenuto proprio ieri di voler risolvere il problema, erogando “l’assistenza anche attraverso altre associazioni già in convenzione con l’Asp per l’assistenza domiciliare”.
“In atto la cooperativa affidataria del servizio si è appreso che sta avendo difficoltà ad erogare le prestazioni cosi come previste per carenza di infermieri” ha aggiunto il dirigente dell’Asp, aggiungendo, però, che era stata proposta alla famiglia dell’uomo un’assistenza h24 ma con ricovero in una struttura, chiamata Suap, speciale unità di accoglienza permanente, anziché l’assistenza domiciliare ma per 62 ore settimanali.
“Il Piano di assistenza individualizzato (Pai) di cui si parla, che prevede – dice Giorgia D’Amico, figlia dell’uomo di 56 anni – un’assistenza domiciliare di 62h settimanali, è stato imposto alla famiglia visto che mio padre non ha firmato alcunché. Il Pai citato prevede dunque 62h settimanali, come mai non vengono erogate? Nessuna altra associazione oltre a quella affidataria, a partire dal 9 novembre (data dell’inizio del disservizio) è intervenuta nella gestione dei servizio di assistenza”.
Le condizioni del paziente sono molto gravi: l’uomo soffre di una grave malattia neurologica, atassia spinocerebellare, che non gli consente di respirare in modo autonomo. Ha bisogno di un ventilatore meccanico e come se non bastasse presenta un deficit motorio.
Quello del 56enne di Avola non è solo l’unico caso di assistenza domiciliare a singhiozzo: a questo si aggiunge, infatti, la storia di Sergio Parentignoti, 15 anni, di Noto, segnalata, nei giorni scorsi da un sindacato, la segreteria provinciale degli Autonomi di Polizia Siracusa che ha scritto al Presidente della Regione, Nello Musumeci, ed all’assessore alla Sanità, Ruggero Razza.
Fonte – blogsicilia.i