Nella giornata di ieri, Agenti della Polizia di Stato in servizio presso la Divisione Anticrimine della Questura di Trapani e Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro e confisca emesso dal Tribunale di Trapani, a seguito di proposta per l’applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali avanzata dal Questore e dal Procuratore della Repubblica di Trapani nei confronti di MARINO Vito cl.1966 di Paceco, figlio del noto boss MARINO Girolamo detto “Mommu u nanu” cl.30, nonché di suoi congiunti e di altri soggetti a lui risultati contigui.
Il provvedimento fa seguito a quello di sequestro preventivo eseguito nel giugno del 2018 che aveva costituito il risultato delle attività d’indagine condotte a suo tempo da entrambe le Forze di Polizia ed aveva messo in luce l’esistenza di un’associazione a delinquere dedita alla commissione di truffe finalizzate all’indebita percezione di ingenti contributi pubblici a valere sul bilancio nazionale e comunitario per un importo complessivo di oltre 29 milioni di euro nonché al loro successivo reimpiego tramite operazioni di interposizione fittizia poste in essere da società riconducibili allo stesso MARINO Vito. Tra le società beneficiarie di tali contributi pubblici costituenti l’oggetto del provvedimento ablativo eseguito figuravano VIGNA VERDE S.r.L., OLEARIA PACHECO Soc. Coop a.r.l e CERALSEED S.r.l.
Proprio in tale contesto era maturato l’omicidio di COTTARELLI Angelo e Luca, nonché di TOPOR Marzenna, avvenuto a Brescia il 28.08.2006, per il quale il MARINO Vito è stato condannato in via definitiva all’ergastolo.
L’odierno provvedimento di confisca ha riguardato n.26 beni immobili, n.2 beni mobili registrati e n.9 società (con i relativi capitali sociali ei pertinenti beni aziendali) nonché 8 conti correnti e rapporti bancari per un valore di circa 15 milioni di euro, in preponderante misura già colpiti dall’originario provvedimento di sequestro preventivo.
In particolare, – a seguito di attenta analisi eseguita anche nel corso del periodo in cui tutti i beni erano stati oggetto di amministrazione controllata, sono più recentemente emersi elementi idonei a quantificare l’entità delle truffe per un valore nettamente superiore a quello dei beni oggetto di originario sequestro, di talché il Tribunale di Trapani ne ha disposto il sequestro per equivalente di ulteriori, facenti parte del compendio aziendale della “CANTINA SOCIALE RINASCITA Società Cooperativa Agricola a mutualità prevalente” fino al raggiungimento della somma dell’illecito arricchimento conseguito dai MARINO.
Questura di Trapani