Siamo a Marsala, Sicilia occidentale, sul litorale che collega la città a Trapani, a due passi dalle saline della Laguna. Un territorio unico, che si distende lungo la famosa “via del sale”, di fronte all’isola di Mozia. Un vero e proprio comparto turistico, ricco di storia e cultura che si sviluppa su due versanti: quello di levante, sulla costa, dove insistono il Mulino e le Saline Ettore e Infersa, e quello di ponente, sull’Isola Lunga. Mulini, distese di piramidi di sale, fenicotteri rosa…il paesaggio della Riserva della laguna dello Stagnone di Marsala è un luogo suggestivo e quasi irreale, un’oasi di natura incontaminata sulla costa trapanese.
Al calar della sera poi, gli antichi edifici e le barchette ancorate si tingono dei colori caldi del tramonto per offrire un autentico spettacolo per gli occhi e un nutrimento irripetibile per l’anima. È proprio di fronte a tale bellezza che troviamo una location altrettanto suggestiva: il ristorante “Assud Mozia”. L’artefice della rinascita di questa location straordinaria è Ignazio Passalacqua, creatore del format Assud, un progetto ampio, non solo di ristorazione, ma anche di ricerca e di rispetto delle antiche tradizioni. Ignazio propone ai propri visitatori un menù ristorante dedicato al pesce del Mediterraneo e in particolare al “pesce azzurro”, considerato “povero” ma ricco di sapori e proprietà organolettiche uniche.
Grande attenzione anche alle pizze, il cui impasto è fatto con le farine di grani antichi Siciliani come il grano di Tumminia, e condite con materie prime d’eccellenza. Assud ha scelto di valorizzare i sapori della tradizione e di privilegiare i piccoli pescatori locali indipendenti, rifornendosi da loro del pesce azzurro utilizzato, coniugando al gusto la coerenza etica di una precisa idea di cucina. Proprio quella cucina dove lo chef Alessio Catalfo ci prepara dei piatti dal sapore delicato e al contempo superbo, per una piacevole cena sotto tutti gli aspetti: posizione, location, cibo e accoglienza.
Tra le proposte dello chef segnaliamo gli involtini di Spatola, fatti con mollica di pane, capperi, olive nere, pomodoro secco, “vastedda” del Belice, pomodorini, basilico, cipolla, sale, pepe, olio evo. Una preparazione sempre attuale, ricca di storia, con un sapore che non si consuma solo al palato ma si insinua tra i sensi, concilia le emozioni inebriando la mente. E poi il Brik Tunisino, con Gambero Rosso e Carciofi. Poesia allo stato solido!
Per finire assaggiamo un deliziosissimo dolce, le “Minne di Venere”, un guscio semi sferico farcito con ricotta e canditi che, come suggerisce il nome, richiama il seno della Dea.
Un’esperienza culinaria che diventa un viaggio avvolgente, che accompagna gli ospiti alla scoperta dei sapori tipici della terra di Sicilia e che ci ha lasciato estremamente soddisfatti.
Giusi Benigno – Gli Abbuffoni – Foto Roberto Rubino