Su una guancia lo schiaffo dei sequestri e dei colpi d’arma da fuoco da parte della Libia, sull’altra, le sassaiole e gli speronamenti turchi. Il tutto sotto gli occhi di chi ancora oggi chiacchiera senza riuscire, nella pratica, ad incidere e ad imprimere, sul panorama europeo e della comunità internazionale, la condivisione di responsabilità e di azione nei confronti di chi ha volutamente trasformato quella parte di Mediterraneo da Area di Libero Scambio a Zona ad Alto Rischio solo per i nostri pescherecci e pescatori Mazaresi, Siciliani, Italiani… Dalla caduta di Gheddafi nessuno si è preoccupato delle conseguenze che oggi ricadono sulle spalle di una comunità di lavoratori del mare che non possono essere il capro espiatorio di interessi geopolitici lontani mille miglia dal diritto dei nostri concittadini di lavorare e portare il pane a casa!! Il Governo rifletta sulla posizione geografica strategica che l’Italia ricopre perché sia paritetica alla posizione e all’atteggiamento protagonista da avere in Europa a garanzia di un Mediterraneo dove viga la “Cultura del Rispetto”, senza la quale questa intollerabile ed inaccettabile guerra della pesca, sarà destinata solo a peggiorare ancor più in un periodo adatto al gambero rosso come quello tra maggio e settembre!! È paradossale che le zone di pesca assegnate ai nostri pescherecci, sulla base delle loro battute degli ultimi tre anni, vegano poi sconsigliate alla navigazione, alla pesca… come ci si può difendere se siamo i primi ad autolimitarci? Per fare un favore a chi? O dovremmo pensare a qualcuno fa comodo che da quelle parti non ci siano occhi indiscreti?
Comunicato Stampa