La Sicilia finalmente a una svolta: tra poche ore l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza sancirà l’ingresso della regione in zona gialla. Addio dunque alla zona arancione, in cui l’Isola è stata relegata a partire dallo scorso 15 marzo e nella quale è rimasta impantanata per più di due mesi. Un via libera che porterà alle prime riaperture proprio in concomitanza con l’inizio della stagione balneare. Con i dati epidemiologici in netto miglioramento, la Sicilia ora ha un nuovo cruciale obiettivo: far decollare una campagna vaccinale che la vede ancora maglia nera d’Italia.
Covid, i dati migliorano
Tutti i parametri fanno tirare un sospiro di sollievo. L’ultimo bollettino mette a referto 603 nuovi contagi su oltre 20 mila tamponi con un tasso di positività al 3%: il giovedì precedente i casi erano stati il doppio (1.202) con un tasso del 4,6%. La curva prosegue nella sua discesa: nell’ultima settimana i contagi sono calati del 25% e l’incidenza per 100 mila abitanti si è abbassata fino a quota 96 (alla pari con il dato nazionale). Gli attuali positivi nell’Isola sono tornati sotto la soglia dei 20 mila, gli ospedali hanno decisamente superato la situazione di difficoltà e oggi i ricoverati per Covid sono in tutto meno di mille. I posti letto occupati in terapia intensiva sono 124, con la soglia critica del 30% che resta ben distante. Palermo, la provincia simbolo del periodo nero dell’epidemia in Sicilia, ha visto crollare contagi e incidenza. Lo conferma anche il commissario per l’emergenza Renato Costa: «La percentuale dei positivi al nostro drive-in è scesa drasticamente sotto il 2%».
Sicilia zona gialla: cosa si può fare
Con l’ingresso in zona gialla sono sempre consentiti gli spostamenti in entrata e in uscita dal territori; fino al 15 giugno, però, è possibile tra le 5 e le 22 un solo spostamento una volta al giorno verso un’abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. Con i negozi già aperti, via libera anche a ristoranti, bar, pub, gelaterie, pasticcerie «con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena» nel rispetto degli orari del coprifuoco, dunque con chiusura alle 22, e dei protocolli di sicurezza. L’apertura dei locali al chiuso, solo a pranzo, al momento è invece fissata dal decreto all’1 giugno. Senza limiti orari, infine, la ristorazione negli alberghi e nelle strutture ricettive. Riaprono i musei e sarà possibile assistere agli spettacoli in sale teatrali, sale da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all’aperto. È obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (ad eccezione dei conviventi). La capienza non può essere superiore al 50% di quella massima autorizzata e comunque non possono esserci più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso. Si torna a fare qualsiasi tipo di sport all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Riaprono le piscine all’aperto mentre per le palestre bisognerà aspettare l’1 giugno. Restano invece vietate tutte le attività in sale da ballo, discoteche e le feste private. Anche i lidi potranno aprire al pubblico con all’avvio della stagione balneare. A Mondello sono iniziati i lavori per l’allestimento delle strutture e la società Italo-Belga, che gestisce buona parte del lungomare, ha cerchiato in rosso la data di lunedì 17 come inizio ufficiale della stagione.
Vaccini: l’Isola sempre in coda
Sul fronte vaccini però si arranca ancora. Se regioni come Lombardia, Lazio e Veneto, tra le altre, viaggiano ‘a gonfie vele’, altre come Sicilia e Sardegna segnano il passo. Rassicura però il generale Francesco Paolo Figliuolo: «A maggio avremo circa 17 milioni di dosi, una media di oltre 450 mila al giorno con punte di oltre 500 mila. Ma maggio sarà un mese di transizione, giugno deve essere il mese della svolta dove dare la spallata definitiva e lasciarci indietro il periodo peggiore». «La campagna – ha insistito – va avanti e dobbiamo arrivare all’immunità di gregge e sono sicuro che ci arriveremo nei tempi previsti. Se gli arrivi di vaccino a giugno saranno coerenti con la mia stima quindi saranno dai 20 milioni in su, appena messi al sicuro gli over 80, i fragili e gli over 75 daremo il via libera ad una vaccinazione parallela e multipla. In parallelo, ovvero su tutte le classi, multipla ovvero aprendo nuovi hub vaccinali come nelle aziende». A livello nazionale, secondo il commissario, si potrebbe arrivare «ad altri mille punti vaccinali. Così a breve le classi produttive potranno entrare a pieno ritmo e intercettare la ripresa economica». Il metodo deve essere quello del ‘bilanciamento’ «con il consenso delle Regioni. Anche pochi giorni fa abbiamo disposto un bilanciamento Sud-Sud tra Sicilia e Puglia – ha proseguito Figliuolo – e faremo ulteriori bilanciamenti su AstraZeneca in modo da vaccinare il più possibile e non tenere niente in casa. I bilanciamenti ovviamente sono provvisori e quando la situazione si stabilizza si riportano le dosi dove sono state prese perché il principio è «una persona, un vaccino». Proprio la Sicilia è uno dei ‘punti dolenti’. Sono state somministrate circa 1,8 milioni di dosi sulle 2,3 milioni consegnate, il 77%: un dato che pone l’Isola in coda a livello nazionale. Complessivamente nei frigoriferi degli hub siciliani ci sono 290 mila dosi. Un possibile segnale di inversione di tendenza si è visto nella giornata di ieri, con oltre 40 mila dosi somministrate in 24 ore, come annunciato dal governatore Musumeci.
Over 40, da lunedì le prenotazioni
Si spera in un’ulteriore scossa alle vaccinazioni grazie agli over 40, che da lunedì potranno iniziare a prenotare. A confermarlo è stato il commissario Costa in un’intervista a Gds.it. Il governo Musumeci, dunque, ha accolto immediatamente l’invito del generale Figliuolo, che aveva «dato facoltà alle Regioni e Province Autonome di avviare, a partire dal prossimo 17 maggio, le prenotazioni anche per i cittadini over 40». Inoltre la Sicilia in meno di un mese avrà altre 809.600 dosi dei vaccini Pfizer e Moderna: saranno questi i due sieri che verranno prevalentemente iniettati a chi dovrà fare la prima dose.
Fonte GDS