Nove tecnici del Comune di Marsala sono indagati dalla Procura della Repubblica con l’accusa di avere consentito a un privato di mantenere, nonostante un’ordinanza di demolizione, opere abusive realizzate nella trasformazione di parti della sua abitazione.
Otto, tra impiegati e dirigenti, sono accusati di abuso d’ufficio, uno invece di falso ideologico. Gli indagati sono Francesco Angelo Patti, dirigente del settore Servizi pubblici, Giuseppe Giacalone, responsabile dell’Edilizia privata, Vito Angileri, Bernardo Giuseppe Giacalone, Filippo Maggio, Giovanni Barraco, Vincenzo Figuccia, Alberto Angileri e Mario Stassi.
Indagato per abuso d’ufficio anche il responsabile dell’Ufficio d’igiene del distretto marsalese dell’Asp, Giuseppe Morana, al quale si contesta il parere favorevole su alcune delle opere realizzate.
Il caso è relativo ad alcuni lavori effettuati in un’abitazione a due piani di via Trieste (contrada Amabilina) di proprietà del marsalese Manfredo Natale Spadaro, indagato quale “committente delle opere abusive” (trasformazioni strutturali) insieme al tecnico progettista, Andrea Pellegrino, accusato di falso ideologico. Ai 12 indagati è stato notificato l’avviso conclusione indagini preliminari, atto che solitamente prelude alla richiesta di rinvio a giudizio. A coordinare l’inchiesta è sostituto procuratore Giulia D’Alessandro