Un inizio è sempre un’esperienza di novità, di entusiasmo, di speranza. E così sarebbe dovuto essere l’avvio del nuovo anno scolastico. Ma la pandemia, non ancora debellata, sta continuando a condizionare la scuola e quanti in essa sono coinvolti: alunni, docenti, personale ausiliario, famiglie. Desidero, perciò, essere vicino a tutti per un saluto, un augurio e l’assicurazione di una preghiera. Bentornati a scuola, con tutti problemi, le limitazioni e le difficoltà che conosciamo, carissimi studenti, distinti dirigenti e docenti, fattivi collaboratori e ausiliari, familiari trepidanti. La fiducia nelle misure idonee ad assicurare un sereno svolgimento delle attività scolastiche deve rasserenare tutti affinché la scuola assolva con successo la sua vocazione di palestra di vita e di relazioni, luogo del sapere, laboratorio di valori umani. E questo è anche il mio augurio. A tutti chiedo di fare ciascuno la propria parte affinché sia salvaguardata l’incolumità di tutti attraverso le misure di prevenzione e contenimento della pandemia. L’altro è mio fratello, mia sorella e non posso mettere a repentaglio la sua vita a motivo di uno sconsiderato uso della mia libertà. Un saluto e un augurio speciale a coloro che entrano per la prima volta nel mondo della scuola. Prego Dio di assistere e proteggere i componenti la comunità scolastica e di rendere efficace la loro opera affinché gli alunni siano promossi nella scuola e nella vita per dare un valido contributo alla costruzione della civiltà dell’amore.
Inizio della scuola, il messaggio del vescovo: “La scuola sia palestra di vita e di relazioni”
Domenico, Vescovo
Comunicato Stampa
Potrebbe piacerti anche
Redazione