Fatto sta che ancora oggi tantissimi siciliani devono fare i conti con i lunghi tempi per un esame diagnostico o per una visita specialistica. La verità è una ed una sola: chi ha possibilità economiche riesce in tempi record a sottoporsi alle visite chi, invece, non ha alcuna possibilità si deve affidare ai “santi in paradiso” e soprattutto alla buona sorte, se si tratta in questi casi, di malattie invalidanti.
«Dietro l’attesa, c’è tutto: il permesso gratuito di evocare un bel viso o di dialogare con un’ombra», citando un aforisma della scrittrice francese Dominique Blondeau, augurandoci che prima o poi i siciliani in tema di attese nella sanità possano affrontare il tema senza più ombre.
L’assessore alla Salute Ruggero Razza punta soprattutto nel far partire il cosiddetto “SovraCup” regionale, per razionalizzare i tempi di attesa relativi a diagnostica e la specialistica.
Assessore Razza, le lunghe liste di attesa sono un incubo per i siciliani. Cosa si sta facendo per ridurle e per razionalizzale? Cosa manca per far partire il “SovraCup” regionale?
«Il “SovraCup” regionale insieme ad altri progetti era inserito nella cosiddetta Agenda digitale e c’era stata una interlocuzione e un accordo tra la direzione programmazione dell’assessorato alla Salute e la direzione informatica dell’assessorato all’Economia. Entrambe le direzioni avevano individuato un percorso per dare un impulso all’Agenda digitale (con interventi programmati di quasi 300milioni di euro, ndr). Nel corso dell’ultima giunta di governo si è deciso di sospendere la delibera ed ha investito gli assessori interessati, io per la Salute e ad Armao per l’Economia, di rivedere all’interno di Agenda digitale il programma della Salute digitale. La prossima settimana consegnerò le priorità dell’assessorato alla Salute di Agenda digitale, perché entro il 30 gennaio possa essere riprogrammata dalla giunta di governo. La priorità per me, per il presidente della Regione, è proprio l’affidamento dei servizi per il “SovraCup” regionale, per il quale c’è già un aggiudicatario».
Possiamo dire che non appena la giunta darà il via libera si potrà lavorare con il “SovraCup” e delineare quindi i tempi di attesa?
«Il sistema Consip ha già aggiudicato i servizi all’interno dei quali rientra anche la Salute digitale. Quindi non appena la giunta approverà il nuovo piano si potrà procedere direttamente all’affidamento. Questo comporta che il “SovraCup” potrà entrare in funzione entro giugno. In atto il sistema è efficiente in quelle aziende dove è partita il “SubCup” provinciale (Arnas Civico e Asp di Trapani, ndr) abbiamo assistito ad un significativo smaltimento delle liste di attesa. Di contro, soprattutto nelle tre grandi città metropolitane di Palermo, Catania e Messina si continua a procedere alle prenotazioni in ogni azienda, assistiamo all’ingolfamento delle liste di attesa. Perché ogni cittadino, giustamente quando prenota un esame diagnostico o una visita specialistica si affida a tre-quattro aziende diverse. Se io ad esempio devo fare una Tac e la prenoto in quattro aziende diverse, ma mi presento dopo sei mesi soltanto in una, rimangono aperte nelle agende delle altre tre la mia prenotazione quindi il “SovraCup” serve anche ad evitare queste dispersioni e il compito è quello di indicare al cittadino che fa una prenotazione l’ospedale più vicino. E’ il metodo che ha utilizzato la regione Lombardia per velocizzare le liste di attesa».
Assessore si è reso conto che in Sicilia i tempi di attesa sono davvero mortificanti?
«Eccome se non me ne sono accorto. Ci sono tempi a dir poco scandalosi. Oggi se dobbiamo sottoporci ad una colonscopia dobbiamo attendere un anno esatti. Verremmo prenotati per il gennaio 2019. Con il “SovraCup” questi tempi saranno notevolmente dimezzati se non azzerati. Non posso più ammettere che un cittadino che ha bisogno di sottoporsi ad importanti esami diagnostici debba attendere vergognosamente anche un anno per sottoporsi alla visita. Nel progetto del “SovraCup” coinvolgeremo anche le strutture accreditate affinché i tempi di attesa possano essere dimezzati o addirittura, in alcuni casi, anche eliminati. La nostra priorità rimane quella dello smaltimento delle liste di attesa».
La Sicilia