A dicembre per i clienti che sono ancora nel mercato tutelato, l’aumento comunicato dall’Arera è del 23,3% rispetto a novembre e a pesare sono state in particolare le quotazioni elevate delle prime due settimane. Nonostante i vari risparmi messi in campo, il 2022 porta un conto alla famiglia tipo di 1.866 euro con un rialzo del 64,8% sul 2021. Una batosta anche superiore, attaccano i consumatori. Se si sommano i rincari del gas a quelli della luce, la “stangata complessiva è pari a 3.547 euro”, ha calcolato l’Unione nazionale consumatori (Unc). Sul mercato internazionale, intanto, il prezzo del metano all’ingrosso scende ancora, con il futures scambiato ad Amsterdam a 71,36 euro al Megawattora (Mwh), in calo del 7,35% mentre guardando agli stoccaggi europei di gas salgono a 934,68 terawattora (Twh), pari all’83,5% della capacità di riempimento e con un trend positivo dello 0,15%, secondo i dati della piattaforma Gie-Agsi, con l’Italia che ha scorte a 159,57 TWh con i depositi pieni all’82,49%. Un valore abbastanza buono, considerato che siamo ad inizio gennaio, e dovuto alla favorevole condizione meteorologica e ai minori consumi industriali, ha ricordato il presidente dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, Stefano Besseghini avvertendo, tuttavia che si tratta di “due malesseri”.
Per il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, la preoccupazione è mettere in sicurezza il sistema e l’accordo sul price cap – con un tetto al prezzo del gas a 180 euro a livello europeo – è stato “antispeculativo”, si sono “create le condizioni per evitare l’esplosione dei prezzi”, insomma “è un bazooka per intervenire qualora gli speculatori facciano oscillare il prezzo internazionale, probabilmente non verrà mai applicato ma serve per dire ‘se vai oltre ti sparo'”. Secondo il nuovo metodo di calcolo del prezzo del gas su base mensile, introdotto dall’Autorità dallo scorso ottobre, il valore della materia prima è stato di 116,6 euro/Mwh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto dicembre che ha visto, nelle prime settimane, quotazioni che hanno raggiunto anche punte di circa 135 euro/MWh. Se l’Arera avesse utilizzato il vecchio metodo di aggiornamento (trimestrale ex-ante anziché mensile ex-post) durante tutto l’ultimo trimestre del 2022 il valore sarebbe stato superiore a 240 euro al megawattora.
La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, ricorda l’Autorità, viene aggiornata come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il Punto di Scambio Virtuale, cioè il punto di incontro tra domanda e offerta del gas in Italia) e pubblicata entro i primi due giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento. Bisognerà attendere ancora un semestre per vedere il prezzo del gas calare. Besseghini parlando a Sky tg24 economia ha fatto capire che rimarrà stabile “al netto di eventi non prevedibili” mentre “nel secondo semestre, con la diversificazione” dell’approvvigionamento del gas con l’avvio in primavera del primo rigassificatore, potrà arrivare “un segnale stabile di riduzione”. Per il primo trimestre 2023, come previsto dalla Legge Bilancio, l’Arera ha già azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas. I consumatori, per ora, insorgono.
Il Codacons dice che l’aumento è peggiore delle aspettative e sollecita il governo ad adottare misure urgenti per salvare le tasche degli italiani. Nell’attaccare il governo “inadeguato ad affrontare questa emergenza nazionale”, l’Unc chiede con urgenza un rinvio della fine del mercato tutelato del gas che per i condomini e le associazioni prevista il 1 aprile 2023. Per Federconsumatori è “urgente”, tra l’altro, “ampliare la platea dei beneficiari dei bonus energia, gas e anche di quello idrico”.
Ansa