Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha chiesto in una telefonata con Vladimir Putin un cessate il fuoco “unilaterale” in Ucraina e una soluzione pacifica della crisi. E’ quanto è emerso dal colloquio telefonico tra i due leader, riferisce la presidenza turca, secondo quanto scrive la Tass.
Intanto la Russia si prepara a un’escalation della situazione al fronte a febbraio e allo stesso tempo si muove dietro le quinte per spingere Kiev a firmare “accordi di pace” sul modello di quelli di Minsk: lo ha detto all’emittente pubblica ucraina Suspilne il segretario del Consiglio di sicurezza e di difesa ucraino, Oleksii Danilov. “Febbraio sarà decisivo per loro – ha affermato Danilov -. Perché le date sono importanti per loro, gli anniversari, ecc. Si stanno preparando a un’escalation”. “Adesso un uomo di nome (Taras) Kozak (collaboratore del politico ucraino filo-Cremlino e amico personale di Putin, Viktor Medvedchuk, ndr) è diventato più attivo – ha proseguito -. Sta organizzando incontri con i rappresentanti europei per costringerci a firmare alcuni accordi di pace, o almeno così credono, una sorta di Minsk 3. Naturalmente non accetteremo”.
Oltre il 60% della città di Bakhmut, nell’Ucraina sud-orientale, è stato distrutto durante i combattimenti e l’offensiva russa, che va avanti da sei mesi: lo ha reso noto in una conferenza stampa il capo dell’amministrazione militare della regione di Donetsk, Pavlo Kyrylenko, come riporta RBC-Ucraina. “Non importa quali tentativi abbia fatto il nemico per entrare in città, non è stato in grado di avanzare. Non importa quale successo abbiano avuto, sono stati respinti alle loro precedenti posizioni fuori città”, ha commentato Kyrilenko aggiungendo che le forze russe “ora si trovano in una zona pianeggiante e devastata, che sta contribuendo anche all’enorme perdita di soldati”. Kyrylenko ha inoltre affermato che due civili sono morti ieri nei bombardamenti russi sulla città.
Ansa