È morta Gina Lollobrigida. Grande protagonista del cinema italiano, era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927, aveva 95 anni. La Bersagliera seducente e la Fata turchina materna e dolcissima entrambe per la mano di Luigi Comencini, e nel mezzo tante ragazze (la romana di Zampa, la provinciale di Soldati), tante donne di fascino (l’Esmeralda del Gobbo Anthony Quinn, la regina di Saba accanto a Yulr Brinner). Gina Lollobrigida, per tutti la Lollo, è stata una delle attrici più importanti della sua generazione, insieme alla rivale Sophia Loren ha contribuito a creare l’immagine della diva italiana che da sex symbol si è saputa trasformare in star internazionale.
Dai fotoromanzi al David speciale. Una carriera lunghissima, iniziata poco più che adolescente nei fotoromanzi celebrata principalmente al cinema, e terminata con alcuni film televisivi negli anni Ottanta e Novanta tra cui la ripresa de La romana di Alberto Moravia in una miniserie di Patroni Griffi, coronata da numerosi riconoscimenti, tra cui un Golden Globe per il film Torna a settembre con Rock Hudson, sette David di Donatello e due Nastri d’argento. È stata nominata Cavaliere della Repubblica e nell’ottobre 1996 Accademica onoraria dell’antica Accademia delle Arti del Disegno di Firenze. Nel ’99 è stata nominata Ambasciatrice di buona volontà dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura. Nel 2016 un David speciale alla carriera le è stato consegnato dal Presidente Mattarella.
“Qualcosa di serio con le mie capacità”. Luigia Lollobrigida era nata a Subiaco il 4 luglio 1927, in una famiglia di produttori di mobili che durante la guerra perse tutti i suoi beni. Nel 1944 il trasferimento a Roma dove Gina si iscrisse all’Istituto di Belle Arti e per mantenersi gli studi cominciò a girare per i locali disegnando caricature col carboncino e posando per alcuni fotoromanzi con lo pseudonimo di Diana Loris. Nel 1947 al concorso di Miss Italia si classificò terza, dopo Lucia Bosè e Gianna Maria Canale. Nella sua scheda di iscrizione sotto la voce “aspirazioni” scriveva in elegante grafia “far qualcosa di serio con le mie capacità”.
Il cinema sì ma non la gabbia dorata di Hollywood. Nel frattempo, più per necessità che per reale interesse, aveva già iniziato la carriera cinematografica, come comparsa e controfigura, e successivamente in piccoli ruoli di contorno nei popolari film operistici dell’immediato dopoguerra, d’altronde la sua aspirazione oltre al cinema era la lirica che frequenta con i suoi studi da soprano, con la bella voce che dimostrerà di avere ne La donna più bella del mondo (1955), con Vittorio Gassman, film biografico che romanza la vita del soprano Lina Cavalieri. Nel gennaio 1949 sposò il medico sloveno Milko Skofic, che prestava servizio fra i profughi temporaneamente alloggiati a Cinecittà. Nell’agosto 1957 nasce il primo figlio Milko jr. Nel 1950 vola sola verso Hollywood accettando un invito del miliardario Howard Hughes, a tempo perso produttore e scopritore di dive come Jane Russell. Ma scoprendo che stava per essere chiusa in una gabbia dorata, torna a Roma.
Il successo di una “maggiorata”. All’inizio degli anni ’50 arrivarono i primi successi, Campane a martello di Luigi Zampa 1949, Achtung, Banditi! (1951) di Carlo Lizzani e soprattutto Fanfan la Tulipe di Christian-Jaque del 1952, che la consacra star in Francia, mentre in Italia, nello stesso anno, conquista una vasta popolarità con Altri tempi di Alessandro Blasetti, nell’episodio Il processo di Frine con Vittorio De Sica, che conierà per lei il neologismo “maggiorata fisica”. E fu accanto a De Sica che arrivò il ruolo più popolare per Gina Lollobrigida: è del 1953 il ruolo della Bersagliera, premiato con il Nastro d’Argento, in Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini. A grande richiesta l’anno dopo gira un sequel altrettanto riuscito ma nel 1955 rifiuta la terza puntata della serie e viene rimpiazzata da Sophia Loren, sua storica rivale.
Dalla romana alla Fata turchina. Seguono alcuni ruoli che sottolineano il tentativo di approfondimento drammatico delle sue interpretazioni, come in La provinciale di Mario Soldati, La romana di Luigi Zampa e Mare matto di Renato Castellani, che rimangono le sue prove migliori. La seconda metà degli anni Cinquanta vedono la Lollo protagonista di superproduzioni internazionali come Il tesoro dell’Africa di John Huston con Humphrey Bogart e Jennifer Jones, La donna più bella del mondo biografia che lei stessa produsse su Lina Cavalieri con Vittorio Gassman in cui dà una buona prova di cantante lirica e per cui vince un David di Donatello, Trapezio di Carol Reed accanto a Tony Curtis, Il gobbo di Notre Dame (1957) dove interpreta una splendida e sensuale Esmeralda con Anthony Quinn come Quasimodo, Salomone e la regina di Saba (1959) di King Vidor con Yul Brinner che sostituisce Tyrone Power morto durante le riprese, Torna a settembre con Rock Hudson per cui vince un Golden Globe, Venere imperiale di Jean Delannoy (1962) sulla vita di Paolina Borghese che le fa aggiudicare un David di Donatello e un Nastro d’Argento, e tanti altri successi. Nel 1971 arrivò il divorzio dal marito da cui viveva separata da almeno 5 anni, e nel 1972 interpreta l’indimenticabile Fata Turchina nel Pinocchio televisivo di Luigi Comencini, ma dalla metà degli anni Settanta dirada le apparizioni per dedicarsi, con successo, alla fotografia e alla scultura.
“Chi non fa niente invecchia prima”. Nel 1988 è nel cast del serial americano Falcon Crest e l’anno successivo in quello del remake televisivo de La romana diretto da Giuseppe Patroni Griffi nel ruolo della madre della protagonista, interpretata da Francesca Dellera. Sul set le due donne non andavano d’accordo, fu guerra sul set e anche dopo. Nel 1996 ricevette il David di Donatello alla carriera dalle mani del suo amico Gianluigi Rondi e nel 2006 un riconoscimento speciale in occasione del cinquantenario del trofeo di cui era stata la prima vincitrice nel 1956. Nell’ottobre 2006 dichiara, a sorpresa, alla rivista spagnola Hola l’intento di sposarsi, dopo una relazione tenuta segreta per più di vent’anni, con l’imprenditore spagnolo Javier Rigau, di 34 anni meno di lei. Tempo dopo l’attrice racconterà di aver subito una truffa da Rigau che aveva cercato di sposarla per procura e che lei in seguito aveva denunciato. In occasione del suo ottantottesimo compleanno aveva dichiarato a sorpresa che al cinema sarebbe tornata ma solo se chiamata da Steven Spielberg: “ho capito che il mio cervello funziona meglio di prima, chi non fa niente invecchia prima”.
Repubblica.it – Chiara Ugolini