«L’aumento del costo dei ticket per la mensa scolastica è l’effetto del generale aumento dei prezzi di cibo, energia e benzina che purtroppo si ripercuote in tutti gli aspetti della vita quotidiana. Nonostante le note difficoltà finanziarie che stanno interessando il nostro Comune, l’Amministrazione comunale ha, comunque, stanziato la somma di oltre 70mila euro annui al fine di assicurare anche per quest’anno il servizio alle famiglie, ma ciò non è stato sufficiente a scongiurare l’incremento dei costi dei buoni pasto giornalieri, considerato che, alla scadenza del contratto, la ditta che si è aggiudicata il servizio di mensa scolastica ha quasi raddoppiato il prezzo del pasto giornaliero.
Infatti, quasi tutte le ditte che erogano i servizi di refezione scolastica stanno presentando preventivi più alti e molti comuni anche limitrofi non riescono più ad assicurare questo importante servizio, mentre altri, anche nella nostra provincia, hanno dovuto come noi adeguare i prezzi.
Comprendo il malcontento e il disagio delle famiglie, ma mi preme chiarire che, a prescindere dalla delicata situazione del bilancio comunale, la nostra Amministrazione comunale ha continuato a garantire la mensa scolastica, riuscendo sino al 2022 a mantenere invariate le tariffe di compartecipazione delle famiglie, nonostante i costi unitari del pasto siano notevolmente aumentati negli anni (il costo unitario del pasto nel 2020 era di 2,96 euro; nel 2021 di 3,69 euro; nel 2022 di 4,69 euro e nel 2023 di 6,24 euro)».
È quanto spiega il sindaco Giuseppe Castiglione, fornendo chiarimenti in riferimento all’aumento, a partire dal mese di febbraio, della quota di partecipazione a carico delle famiglie per il servizio di refezione scolastica.