Un terremoto di magnitudo 7,8 ha colpito la Turchia dove si contano almeno 284 morti e la Siria, uccidendo 427 di persone. Ma il bilancio è destinato a farsi più tragico. Il terremoto ha fatto crollare decine di edifici mentre molti dormivano ancora. Le scosse sono state avvertite anche in Libano, Siria, Cipro e Israele mentre nel Mediterraneo è scattato l’allarme tsunami. Allerta aanche in Italia sulle coste della Puglia, della Calabria e della Sicilia con l’invito a stare lontani dalle coste. L’allarme, ha però spiegato poi il direttore operativo della Protezione civile, Luigi D’Angelo, è rientrato e l’ondata prevista per le 6,30 nel nostro Paese si sarebbe notevolmente ridimensionata e non costituirebbe un pericolo. Per cautela è stata però sospesa nella zona interessata la circolazione dei treni. «L’allarme è ancora in corso ma dalle prime informazioni si è molto ridimensionato», ha precisato D’Angelo. «L’onda di maremoto al largo delle coste turche è stata registrata di 20 centimetri – spiega – ma l’allerta rimane in Sicilia, Calabria ionica, Marche, Abruzzo, Puglia. Le prime misure effettuate lungo le coste ci dicono però di un fenomeno ridotto». L’invito resta quindi ancora di non avvicinarsi alla costa. I funzionari dei servizi di emergenza in Turchia hanno stimato il bilancio delle vittime iniziale a 76, anche se molto probabilmente è destinato a salire perchè il sisma ha raso al suolo dozzine di condomini nelle principali città.
Almeno 427 morti in Siria
Almeno 427 persone sono morte invece in Siria. Le immagini televisive hanno mostrato persone scioccate in Turchia in piedi nella neve in pigiama, a guardare i soccorritori scavare tra i detriti delle case danneggiate. Il sisma ha colpito alle 02:17 ora locale a una profondità di circa 17,9 chilometri con una scossa di assestamento di magnitudo 6,7 che ha colpito 15 minuti dopo. Dozzine le scosse di assestamento. Il terremoto è stato uno dei più potenti a colpire la regione in almeno un secolo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha espresso le sue condoglianze e ha sollecitato l’unità nazionale. «Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con il minimo danno», ha twittato il leader turco.
Dove colpirebbe lo tsunami
A seguito del terremoto di mangitudo l’Ingv ha emesso un’allerta tsunami informando che l’onda di impatto dovrebbe arrivare sulla costa siciliana alle 6.35 su Siracusa; alle 6.39 a Catania e alle 6.40 a Messina. A seguire l’onda potrebbe impattare su Portopalo, Ginostra, Strombolicchio, Milazzo, Palermo, Marettimo, Gela, Pantelleria, Lampedusa, Porto Empedocle, Sciacca e Mazara del Vallo. L’allerta è stata poi parzialmente ridimensionata e secondo le stime l’onda non dovrebbe superare i 20 centimetri. In ogni caso il Dipartimento regionale Protezione civile (Drpc) della Sicilia «invita i cittadini ad allontanarsi dal litorale basso; da zone portuale; e di avvisare la popolazione e porre la massima attenzione».
Stop di mezz’ora alla cicrolazione dei treni
Si è fermata a scopo cautelativo, dalle 6.30, per mezz’ora la circolazione ferroviaria iniziando dalle regioni meridionali di Sicilia, Calabria e Puglia. Poi il ridimensionamento dell’allerta tsunami ha fatto ripartire i treni. Lo rende noto l’ufficio stampa delle Ferrovie dello Stato. In conseguenza allo stop cautelativo – spiega una nota – potrebbero registrarsi possibili cancellazioni e ritardi in estensione anche in altre regioni.
Gds.it