DOPO nove anni – dodici per la parte normativa – arriva la firma del contratto della scuola per un milione di addetti ai lavori: docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). Un contratto che comprende gli addetti dell’università e della ricerca.
L’accordo è arrivato dopo una lunghissima notte di trattative. Per questo rinnovo il fronte sindacale si è spaccato in due: hanno sottoscritto l’accordo in tre: Doc Cgil, Cisl e Uil scuola. Fuori dall’intesa Snals e Gilda.
Gli aumenti salariali previsti dal nuovo contratto della scuola vanno da un minimo di 81 a un massimo di 111 euro, da suddividere in tre annualità, hanno fatto sapere i sindacati: non ci sarà nessun aumento dell’orario di servizio.
Quota parte del merito sarà utilizzata per gli aumenti contrattuali e la restante parte sarà oggetto di contrattazione di istituto.
Ferie e permessi sono rimasti uguali sia per i docenti che per gli ATA.
I fondi del merito non saranno più distribuiti dai dirigenti scolastici ma saranno in parte contrattati a livello di istituzione scolastica e in parte andranno a finire nello stipendio tabellare.
La questione delle sanzioni disciplinari, che ha tenuto in sospeso la conclusione dell’accordo, viene rinviata ad una successiva tornata contrattuale.
Mentre la mansione di tutor dell’alternanza scuola-lavoro sarà obbligatoria ma “incentivato”, pagato a parte.
Restano i 500 euro per la formazione degli insegnanti all’interno del borsellino elettronico per l’acquisto di computer, tablet e corsi di formazione.
Le riunioni pomeridiane (consigli di classe, collegi dei docenti, ricevimenti dei genitori) passano da 40 ore più 40 ore a 80 complessive. La formazione in servizio diventa obbligatoria, ma sarà il Collegio a stabilire il monte ore complessivo annuale.
Repubblica.it