“Stiamo assistendo a un preoccupante aumento dei casi di minori coinvolti in violenza sessuale e uomini che maltrattano e uccidono donne che affermavano di amare. Questa tendenza ci sollecita a intervenire alla radice del problema, attraverso programmi di formazione e sensibilizzazione sull’affettività”.
Con queste parole, l’assessore alle Pari Opportunità Giuseppe Virzì annunciano di voler lanciare un programma sull’argomento collaborando con l’Ufficio Esecuzione Penali Esterne (UEPE) di Trapani, il Distretto Socio Sanitario D50 e gli altri distretti della provincia di Trapani, nonché i Tribunali di Trapani e Marsala.
“La soluzione più adeguata non è semplicemente incarcerare questi individui, ma sottoporli a percorsi di recupero specifici. L’obiettivo – aggiunge – è aiutarli a comprendere appieno la gravità dei loro reati e prevenire il rischio di recidiva. Stiamo lavorando in questa direzione come Amministrazione. La legge italiana consente al giudice di sospendere il procedimento penale e avviare un percorso di “messa alla prova” per valutare se il minore o l’adulto autore di reato possa cambiare. Questo percorso può durare fino a tre anni, al termine dei quali il giudice deciderà se dichiarare l’estinzione del reato o procedere con il processo. Utilizziamo il termine “giovani autori di violenza” anziché “giovani violenti o maltrattanti” perché crediamo nella possibilità di lavorare sui comportamenti, anche se riconosciamo che non tutti cambieranno. Stiamo anche sviluppando – conclude Virzì – percorsi specifici per uomini autori di maltrattamenti e stiamo istituendo un centro a Trapani con professionisti qualificati per valutare il rischio di recidiva e fornire un supporto nell’inserimento sociale“.
Comunicato Stampa