Riparte la formazione professionale in Sicilia: l’Avviso, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana entro 10 giorni, è finanziato con 110 milioni di euro e riguarderà le persone in cerca di prima occupazione o disoccupate; 5 milioni sono destinati a persone in esecuzione di pena.
L’Avviso è stato presentato stamane a palazzo D’Orleans dall’assessore alla Formazione, Roberto Lagalla.
La novità del nuovo corso riguarda soprattutto i criteri di accesso: saranno i corsisti a scegliere l’ente di formazione e il corso a cui partecipare, attraverso la piattaforma informatica dove si incroceranno domanda e offerta.
In una prima fase gli enti presenteranno i loro programmi che confluiranno in un catalogo. Nella fase successiva i destinatari della formazione sceglieranno in percorsi a cui partecipare e gli enti che li propongono. Per ogni corso servirà un numero minimo di 15 partecipanti per potere essere attivato e finanziato.
“La dilaniante vicenda che si è protratta a lungo nel tempo e ha bloccato l’attività – ha spiegato Lagalla – ha pregiudicato la qualità della vita di tante persone, ora si riparte”. Il catalogo comprenderà nuove qualifiche e altre entreranno nei successivi bandi, quando saranno autorizzate ed entreranno a far parte dell’Atlante nazionale.
Lagalla ha spiegato che l’Avviso prevede l’assegnazione di quote provinciali per l’attività formativa, in questo modo si evita che parti del territorio vengano escluse.
Gianni Bocchieri, consulente dell’assessore, ha sottolineato che “l’Avviso rivoluziona il sistema: non si finanzia più l’offerta, ma la domanda. I corsi sono spendibili anche a livello nazionale e ci sarà più raccordo col mondo del lavoro.
Quanto fatto in Sicilia è straordinario, gli unici confronti sono con Lombardia, Liguria e Piemonte ma qui si è fatto meglio, grazie anche alle esperienze delle altre regioni che hanno consentito di evitare errori”.
Tra i settori economico-professionali che la Regione intende privilegiare, ci sono i servizi turistici, trasporti e logistica, servizi socio-sanitari, l’agroalimentare, l’energia e l’edilizia.
Per gli 8.500 iscritti all’albo dei formatori (la cifra va decurtata del 10, 12% dei fuorusciti dal bacino per varie ragioni), numero che comprende anche i cosiddetti sportellisti, c’è l’impegno della Regione per il loro reinserimento al lavoro, ha detto Lagalla.
“La tutela di questi lavoratori – ha detto l’assessore – andrà oltre il loro assorbimento negli enti di formazione, con interventi come l’esodo anticipato e la riqualificazione professionale. Con l’avvio del bando – la cui pubblicazione dovrebbe avvenire sulla Gurs prima che il governo Musumeci compia 100 giorni, cioè entro il 9 marzo – stiamo raccogliendo delle schede conoscitive per confermare o variare la posizione dei formatori all’interno dell’albo. Dobbiamo conciliare le esigenze primarie con l’equità sociale”.
Gli enti finora accreditati sono oltre 450 – alcune istruttorie sono ancora in corso – e comprendono sia quelli finanziati che gli autofinanziati. “Non tutti gli enti accreditati – ha spiegato il direttore generale della Formazione, Gianni Silvia – ricorrono ai finanziamenti, ma si autogestiscono con propri fondi. Il percorso dell’accreditamento, secondo i parametri previsti dalle norme, è però lo stesso”.
Gds.it