Il dialogo con Fatima Kellil, donna tunisina, in città da 15 anni e Giusy Agueli. In anteprima sarà presentato il video “No name” di Francesca Incudine, dedicato alle donne
Una testimonianza d’impegno, di una giornalista che è stata inviata in Siria, in Germania e che ha racconto il dramma dei migranti attraverso le telecamere di Sky Tg24. Raffaella Daino sarà l’ospite di “Consapevolmente…donna”, l’iniziativa che venerdì 9 marzo – con inizio alle ore 16 – si terrà nel salone delle conferenze della Fondazione “San Vito”, in via Casa Santa, 41 a Mazara del Vallo.
La giornalista di origini siciliane per l’occasione dialogherà con Fatima Kellil, una giovane tunisina che da 15 anni vive a Mazara del Vallo e che è una delle venti donne che frequentano il “Progetto Donna” promosso dalla Fondazione e Caritas diocesana. Insieme a Raffaella e Fatima ci sarà anche Giusy Agueli, psicologa, che ricorderà anche Elisabetta e Francesca Maiale, le due sorelle di Mazara del Vallo che morirono tra le 146 vittime della Triangle Shirtwaist Company, nel 1911.
Introdurranno Vito Puccio, presidente della Fondazione e Annamaria Lodato, referente del progetto. La Daino porterà la testimonianza del suo lavoro: i servizi realizzati visitando i campi profughi al confine tra Siria e Libano, le bidonville in Francia al confine con il Belgio. E poi il racconto dai porti di città e isole siciliane dove ha raccontato i drammatici viaggi della speranza di migliaia di profughi e migranti in fuga dalla miseria estrema del centro Africa o dalle guerre del Medio oriente.
Raffaella Daino, parlerà anche della sua “seconda vita”, quella di musicista e cantautrice. È di sua fondazione, infatti, il progetto “Pivirama” per il quale ha scritto e composto le canzoni che faranno parte di 4 album. Durante il pomeriggio, al quale parteciperanno tutte le donne magrebine del “Progetto Donna”, sarà presentato in anteprima il video “No name” di Francesca Incudine, sorella del cantautore Mario. Interverrà anche l’attrice Luana Rondinelli che leggerà alcuni testi autografi.
Max Firreri