Consultazioni al Quirinale per la formazione del nuovo governo. Il capo dello Stato ha ricevuto la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e quello della Camera Roberto Fico. Alle 12.30 è previsto il colloquio con il presidente emerito Giorgio Napolitano. Sia Casellati che Fico non hanno rilasciato dichiarazioni all’uscita.
Nel pomeriggio si comincia con le consultazioni dei gruppi: il primo a varcare il portone, alle 16, sarà il turno della delegazione del gruppo “Per le Autonomie (SVP-PATT, UV)”; poco più tardi, alle 16,45, attesi gli esponenti del Gruppo Misto di Palazzo Madama e alle 17,30, sarà la volta del Gruppo Misto della Camera, il cui presidente è un altro esponente di LeU, Federico Fornaro. Un’ora dopo, alle 18,30, come ultimo appuntamento del giorno, salirà al Colle la delegazione di Fdi.
(Il punto) Un contratto di governo, alla tedesca: è la proposta che Luigi Di Maio ha lanciato ieri, alla vigilia del primo giorno di consultazioni al Quirinale. Destinatari dell’invito al dialogo sono come “primo interlocutore” il Pd de-renzizzato o in alternativa la Lega di Matteo Salvini. Il M5s esclude però in partenza la Forza Italia di Silvio Berlusconi. In più, tiene ferma una sola condizione: Di Maio dovrà essere premier. Dal Pd si leva subito la voce del capogruppo e renziano doc Andrea Marcucci: la proposta è “irricevibile”. Mentre Maria Stelle Gelmini, a nome di Fi, si indigna per il no al Cavaliere: “Siamo noi indisponibili”. E Salvini pone le sue condizioni: “Si parte dal centrodestra, dialogando anche con M5s ma senza veti“.
Mentre oggi in mattinata anche il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani va all’attacco a Radio Anch’Io: Di Maio usa “metodi antidemocratici” e “non mostra rispetto per i quasi 5 milioni di cittadini che li hanno votati”. “Sono parole infantili, puerili – dice del leader M5S – ma ogni volta che hanno attaccato Berlusconi Fi ha aumentato i consensi”.
Con una matassa ancora così intricata, è probabile che le consultazioni si chiudano con una prima fumata nera.
Oggi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella riceverà nello studio “alla Vetrata” del Quirinale i presidenti delle Camere, l’ex capo dello Stato Giorgio Napolitano, i rappresentanti di Svp, del gruppo Misto (quattro per la Camera, sei per il Senato) e Fratelli d’Italia.
LE CONSULTAZIONI – TIMING
Giovedì sarà la volta di Pd, Fi, Lega, M5s. Alla vigilia dal Colle trapela che Mattarella, “portavoce delle esigenze dei cittadini”, si attende dai partiti proposte, indicazioni e programmi per dare al Paese un governo all’altezza della situazione.
I PRECEDENTI
L’esito finale è ancora un’incognita ed è da escludere che giovedì ci sia un premier incaricato: un secondo giro di consultazioni potrebbe essere convocato per la prossima settimana e c’è già chi ne mette in conto un terzo.
C’è poi anche chi ipotizza che la situazione possa sbloccarsi solo dopo le regionali in Molise e Friuli Venezia Giulia (22 e 29 aprile).
DAL GOVERNO DI SCOPO A QUELLO DEL PRESIDENTE, LE FORMULE
Ma il Colle indica un metodo e un obiettivo: un governo di legislatura, senza ad ora prendere in considerazione l’ipotesi che dall’impasse nasca un esecutivo per tornare alle urne.
Ansa