Un bambino di 10 mesi è morto stamattina nell’ospedale Garibaldi di Catania per complicanze legate al morbillo. Era stato ricoverato ad Acireale e trasferito da due giorni nel capoluogo etneo per l’aggravarsi delle condizioni respiratorie e cardiocircolatorie. Secondo i primi accertamenti, a contagiare il virus al bambino, che soffriva di problemi cardiaci, è stata la madre non vaccinata che aveva recentemente contratto la malattia. In città è il quarto decesso in sei mesi. “Chiederemo l’accertamento autoptico per capire cosa è accaduto – dice il manager dell’ospedale, Giorgio Santonocito – ma è chiaro che in città c’è stato un pericoloso calo delle coperture vaccinali che ha determinato il diffondersi del virus. La protezione del gregge è venuta meno”.
Il medico: “In Sicilia è in corso un’epidemia”
Il 26 marzo c’è stato un precedente: ancora a Catania era morta una venticinquenne. Maria Concetta Messina è morta a causa del morbillo nello stesso ospedale Garibaldi di Catania. La 25enne era arrivata nel pronto soccorso il 23 marzo scorso ma dopo un periodo in astanteria e un ricovero in osservazione intensiva le sue condizioni si erano aggravate velocemente tanto da suggerire un trasferimento nel reparto di rianimazione, dove è morta.
Solo nel 2018, però, i decessi sono già tre. L’altro precedente risale al 22 gennaio, quando nella città etnea era morta una ventisettenne. A settembre dell’anno scorso, sempre a Catania, era morto invece un uomo di 42 anniaffetto da una grave malattia immunodepressiva. Nell’ultimo bollettino dell’Epicentro, il Centro nazionale per la prevenzione delle malattie, la Sicilia è indicata come la regione con la più alta incidenza di morbillo e rosolia.
Il bimbo di dieci mesi morto stamane non era ancora in età da vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella, previsto da calendario regionale dopo i 12 mesi di vita. “Stiamo però facendo degli accertamenti per verificare come ha contratto il virus”, spiega ancora il manager. Il neonato è deceduto alle 10.15 nel reparto di Rianimazione diretto dal dottore Sergio Pintaudi. Il piccolo era ricoverato nel reparto di pediatria dell’ospedale di Acireale perché affetto da morbillo, quando nel pomeriggio di due giorni fa le condizioni respiratorie e cardiocircolatorie si erano aggravate tanto da richiedere la necessità di un ricovero in Rianimazione. Il bimbo già sofferente per un difetto cardiaco era stato ricoverato dal 3 al 16 marzo scorsi nel reparto dia pediatria dell’ospedale Garibaldi-Nesima per una broncopolmonite e bronchiolite in presenza di un virus respiratorio sinciziale e da dove era stato dimesso migliorato con programmato di un controllo a distanza di 10 giorni.
Intanto sono arrivati i primi risultati dell’indagine interna sulla morte della donna di 25 anni il 26 marzo per la quale anche la magistratura ha aperto un’inchiesta dopo l’esposto dei familiari. “Abbiamo nominato una commissione di esperti esterni – dice il manager – che hanno rilevato che non ci sono state negligenze o criticità di natura danitaria nell’assistenza. La relazione è già stata inviata all’assessorato regionale alla Salute”.
L’allarme morbillo riguarda tutto il Paese. In due mesi ci sono stati 411 casi di morbillo, tra i quali due decessi. Lo riferisce il bollettino su morbillo e rosolia di marzo 2018 realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con il ministero della Salute. Dal primo gennaio al 28 febbraio del 2018, sono 16 le regioni che hanno segnalato al Sistema nazionale di sorveglianza integrata morbillo e rosolia questi 411 casi. Oltre l’80 per cento è stato indicato da quattro regioni (Sicilia, Lazio, Calabria e Toscana). La Sicilia ha riportato l’incidenza più elevata. L’età media è di 25 anni. Sono stati segnalati 92 casi in bambini sotto i 5 anni di età, di cui 28 avevano meno di 1 anno. Il 91% circa dei malati non era vaccinato e un ulteriore 4,5% aveva ricevuto solo una dose. Il 43% ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre il 60% dei casi è stato ricoverato. Sono decedute per morbillo due persone, non vaccinate, rispettivamente di 38 e 41 anni, entrambe per insufficienza respiratoria. Nello stesso periodo sono stati segnalati tre casi di rosolia. All’Asp di Catania, dal primo gennaio a oggi, sono giunte già 280 segnalazioni. “In questo momento c’è in Sicilia unasituazione acuta per il numero di casi di morbillo; c’è dunque un ‘caso Sicilia’ perchè proprio in questa regione si è avuta la maggioranza delle infezioni dall’inizio del 2018. Tuttavia, tutta l’Italia è a rischio”. Ad affermarlo è il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi. Proprio all’ospedale di Catania, dal 2018 si sono registrati 218 casi.
Repubblica.it – Giusi Spica