Il sospetto è che quel bando sia stato cucito su misura per due supermanager. Due burocrati che peraltro hanno anche nome e cognome: Roberto Sanfilippo, già capo di gabinetto del senatore Raffaele Stancanelli quando era sindaco di Catania, e Gianni Bocchieri, dirigente siciliano che lavora per la Regione Lombardia. Due nomi graditi al governatore Nello Musumeci, che a loro penserebbe per la guida dei dipartimenti Programmazione e Formazione professionale.
Musumeci non può scegliere, come facevano i suoi predecessori, in modo arbitrario. Per l’assunzione degli “esterni”, infatti, la Corte dei conti prescrive ora una “procedura comparativa” con i dirigenti in forza alla Regione. E l’amministrazione ha preparato un bando, anzi due, che portano la data del 22 marzo scorso. Con alcune anomalie sottolineate dal deputato del Pd Antonello Cracilici. «Nel testo si prevedono, in aggiunta ai criteri della normativa vigente (regionale e nazionale) ulteriori requisiti specifici: la laurea in Economia o Giurisprudenza (per il dirigente alla Formazione) e la laurea in Ingegneria (per il dirigente alla Programmazione». Sono titoli, per inciso, in possesso di Sanfilippo e Bocchieri.
«I requisiti richiesti — dice Cracolici — sono difformi rispetto alle norme vigenti e determinano una distinzione illegittima tra il ruolo della funzione dirigenziale ed il possesso di titoli di studio specifici: la dirigenza, infatti, ha un ruolo unico che prescinde il possesso di una laurea specifica».
«Oltretutto — prosegue Cracolici, ex capogruppo dei dem — la richiesta di queste particolari lauree appare come una “precostituzione” della platea dei possibili partecipanti al bando. Viene il sospetto che gli avvisi siano stati scritti in questo modo per escludere, attraverso la previsione di un titolo specifico di studio, buona parte della dirigenza in ruolo presso l’amministrazione regionale e, magari, lasciare spazio a qualcuno che ha proprio quei titoli richiesti».
Cracolici chiede che il presidente Musumeci intervenga per revocare le delibere di giunta «prima di procedere all’assegnazione degli incarichi». Nessuna replica, ieri sera, dal governatore impegnato in una riunione a Palazzo d’Orleans. Nei prossimi giorni, con l’assegnazione degli incarichi, la soluzione del rebus.
Repubblica.it – Emanuele Lauria