Con legge 92/2004 “La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”.
Una giornata, quella del 10 febbraio, di rispetto per le migliaia di vittime infoibate e per gli esuli che hanno dovuto abbandonare la loro terra. Una giornata di analisi, alla ricerca della verità attraverso le tante iniziative che anche quest’anno non sono mancate in (quasi) tutto il Paese. Una giornata in cui ancora una volta non sembra possibile tenere lontano provocazioni e strumentalizzazioni che non si sono fatte attendere neppure a Mazara del Vallo.
Non ci risulta che in città Fratelli d’Italia abbia organizzato momenti di riflessione in merito. Eppure ieri tramite un comunicato stampa in cui compare anche il simbolo dell’ANPI – che è un’associazione apartitica – la sezione cittadina del partito ha contrapposto la celebrazione del 27 gennaio, Giornata della memoria, al silenzio del sindaco sulla Giornata del ricordo, alimentando così divisioni che nulla hanno a che fare con la posizione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia rispetto alla gravità degli eventi delle foibe e dell’esodo.
Diciamo subito che l’ANPI non si è nascosta, ha preso posizione sulla brutta pagina rappresenta dalle foibe, ma al rispetto che si deve alle vittime innocenti di quella assurda tragedia – per la quale l’ANPI ha ribadito l’orrore e la condanna, oltre che il rispetto per il dramma dell’esodo che ha colpito tanti italiani che vivevano in Istria e Dalmazia – devono aggiungersi le cause che l’hanno determinata. I partigiani italiani, sloveni e croati hanno firmato un documento unitario destinato a tracciare un prima e un dopo che respinge chi vuole screditare la memoria della Resistenza, opponendo la verità dei fatti. L’ANPI sta ai fatti come brillantemente illustrato dal prof. Federico Tenca Montini nel suo libro: “La Jugoslavia e la questione di Trieste” che ricostruisce le verità storiche attraverso documenti mai smentiti di quella realtà.
Non riusciamo dunque a comprendere certa comunicazione che sembra strumentalizzare il ricordo più che sottolinearne la mancata celebrazione a livello locale. Abbiamo infatti l’impressione che il “Giorno del ricordo” sia stata l’occasione per alimentare una polemica con il sindaco tirando indirettamente dentro anche l’Anpi Mazara, sezione Comandante Petralia.
Ricordiamo bene quando è stata scattata quella foto che Fdi ha utilizzato per diramare il comunicato. Era il 5 febbraio 2021 e una delegazione dell’Anpi Mazara, insieme al presidente del Comitato provinciale di Trapani, incontrava il sindaco Quinci per discutere dell’increscioso episodio di vandalismo ad opera di ignoti che avevano lasciato scritte razziste e antisemite sui muri del plesso scolastico “Rizzo-Marino”. Gesto che l’ANPI ha condannato con forza riconfermando l’impegno a essere presente nelle scuole (e così è stato in occasione del 27 gennaio appena trascorso) e a sviluppare progetti con gli istituti scolastici e con l’amministrazione comunale (alcuni già in essere) per difendere la memoria democratica del nostro Paese e contrastare i rigurgiti fascisti.
Comitato provinciale Anpi
Anpi Sezione “Comandante Petralia” Mazara del Vallo