Lo aveva promesso ad aprile, quando aveva avuto la conferma di essere guarito dal coronavirus. «Non appena tutta questa storia sarà finita mi tatuerò la Sicilia sul corpo». E così è stato. Ettore Consonni, 61enne di Bergamo, si è fatto tatuare sul costato la sagoma dell’isola, con la Trinacria e i nomi dei cinque nipoti, dei tre figli, dei rispettivi compagni e della moglie. A inizio marzo Consonni dopo essere stato intubato nell’ospedale di Seriate, nel Bergamasco, era stato portato all’Ospedale Civico di Palermo a bordo di un aereo militare. Quando si era svegliato dal coma farmacologico, quasi un mese più tardi, aveva scoperto di trovarsi in Sicilia. «In Rianimazione sentivo l’accento siciliano, ma pensavo a qualche medico emigrato», aveva raccontato. «Quando mi dicevano che mi trovavo a Palermo credevo scherzassero…».
L’ex magazziniere, che è tornato a casa a fine aprile, ha sempre espresso una profonda gratitudine nei confronti delle persone che si sono prese cura di lui. «Mi hanno resuscitato. Non è vero che ci sono solo cose negative al sud», aveva commentato. «Sarò per sempre riconoscente nei confronti dei medici e degli infermieri che mi hanno salvato la vita». E ora ha dato seguito alla promessa del tatuaggio. L’ha realizzato un ragazzo di Bergamo che lavora nello studio Kino Electric Tatoo. «Me lo ha fatto gratis per via della mia storia. Casualmente, i suoi genitori sono siciliani», riferisce Consonni. «Come promesso ho voluto tatuare la nostra Sicilia per avere sempre il ricordo dei dottori e degli infermieri che mi hanno curato, voluto bene e salvato la vita».
Fonte corriere.it