La Sicilia chiede i danni, “economici e di immagine”, ad Anas e la trascina in tribunale. “Oggi – dice il presidente della Regione, Nello Musumeci – vogliamo porre fine a una attesa lunga estenuante improntata e dettata da garbo istituzionale nei confronti della più grande azienda dello Stato, l’Anas. Abbiamo atteso due anni e mezzo sperando che qualcosa cambiasse e invece ci siamo resi conto di quanto inutile fosse se non dannoso, il trascorrere del tempo. Ora apriamo una vertenza che formalizziamo con un apposito atto deliberativo che tra qualche ora sarà adottato dalla giunta.
Perchè l’Anas è vergognosamente inadempiente nei confronti della Sicilia”. Dà battaglia il governatore che non nasconde l’amarezza e la rabbia per i ritardi in lavori cruciali, come quelli per la riapertura del viadotto Himera, lungo l’autostrada A19 Palermo-Catania, impercorribile da cinque anni dopo un cedimento strutturale. “In Sicilia l’Anas è vergognosamente inadempiente – ribadisce – per questo motivo affidiamo a un gruppo di avvocati il compito della relazione per quantificare il danni economici e di immagine che l’Anas ha procurato alla nostra Isola. Il 15 giugno il pool ci fornirà l’esito dei lavori e noi procederemo di conseguenza giudizialmente”.
Una reazione ancora piu’ accesa, quella di Palazzo d’Orleans, dopo l’inaugurazione del ponte Morandi, realizzato a tempo di record. E ora Musumeci annuncia provvedimenti. L’intesa, accusa il governatore, “non e’ stata rispettata, l’accordo non e’ stato mantenuto. In Sicilia le opere affidate all’Anas nella realizzazione diretta o indiretta rimangono ferme da decenni, in alcuni casi senza fare alcun passo in avanti”. Il riferimento diretto e’ “a opere di straordinario interesse come l’autostrada A19 Palermo-Catania.
Il governatore rincara la dose: “L’Anas in Sicilia ha consacrato il suo fallimento, è una zavorra. Siamo stati presi in giro per troppo tempo. Adesso basta. La sua condotta è disarmante. Riescono a prendere in giro tutti noi e abbiamo fatto finta di stare al gioco. E’ inefficiente sia l’Anas nazionale che regionale, le interlocuzioni personali sono sempre importanti ma non è possibile che la mia regione debba essere trattata come fosse terra coloniale – dice – sul piano legale saranno guai, è venuto meno il rapporto di fiducia con Anas e non escludiamo, dopo avere incontrato il ministro per le Infrastrutture, di mettere in discussione anche l’accordo quadro”.
Musumeci attacac anche il governo nazionale sul mancato commissariamento dei lavori per le strade provinciali: “Da quando le province sono state commissariate nel 2014, ad oggi, oltre il 50% delle strade provinciali è chiusa al traffico e la parte aperta si presenta in condizioni di assoluta insicurezza. Abbiamo chiesto l’intervento del ministro delle Infrastrutture (Toninelli ndr) che è stato qui 20 mesi fa dichiarando: ‘La Sicilia è ben oltre l’emergenza. Io propongo un commissario straordinario come previsto nel modello Genova, con le misure ordinarie non si va avantì. Da quel giorno sono passati ben venti mesi, ci hanno chiesto il nome di un commissario, l’ingegnere Gianluca Iavolella, ma ad oggi da Roma non è arrivato nessun segnale. Intanto le strade non consentono la mobilità di persone e merci in sicurezza”.
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