Riceviamo e pubblichiamo integralmente il seguente comunicato stampa pervenutoci dal Centro Studi “La Voce” a firma del presidente Girolamo Pipitone.
L’Amministrazione a guida del sindacalista Macaddino sarà ricordata per vari motivi, non tutti esempi di amministrazione accorta e “trasparente”. Qualche chicca che ha caratterizzato quel periodo:
– illegittimi incarichi di progettazione di opere a tecnici esterni;
– costruzione di opere inutili, come, bisogna riconoscerlo con onestà intellettuale, il mercato del pesce;
– abolizione di alcune piazze (Piazza del Popolo a Costiera, Piazza Macello, etc…), per far spazio a improbabili opere di arredo urbano o a rotonde pericolose;
– spreco di fondi comunitari come è accaduto a Miragliano;
– infine, quella a nostro parere più grave, la gestione dei loculi del cimitero comunale.
In quegli anni fra il 2004 e il 2008 il cimitero è stato oggetto di ampliamento, con un costo di parecchi miliardi di vecchie lire, costo finanziato con mutuo ventennale presso la Cassa Depositi e Prestiti di Roma, gravato da cospicui interessi. Non tutti sanno, però, che i loculi sono stati venduti dall’Amministrazione comunale prima dell’ultimazione dei lavori. Questa manovra da “finanza creativa” ha consentito anche di mantenere il patto di stabilità. Bel risultato, anche meritorio, se non fosse stato foriero di malversazione che si manifesta ancora a distanza di dieci anni, e di cui diremo nel prosieguo.
Anche con l’attuale Amministrazione, il patto di stabilità è stato mantenuto grazie alla vendita dei loculi nuovi, dal costo di circa 1.000 €, rivenduti a 2.200 €, e dalla vendita di quelli vecchi di cui era ritornato in possesso il comune, “piazzati” senza manutenzione e quindi a costo zero.
Infine nel 2012 Cristaldi ha deciso di ridurre la durata delle concessioni dei loculi da 99 a 50 anni mettendo in vendita loculi di recupero, tradizionalmente in vendita con prezzi compresi fra 250 e 600 €. Ma il nostro Sindaco ha voluto eliminare la evidente sperequazione fra vecchi e nuovi loculi, ponendoli tutti in vendita allo stesso prezzo: 2.200 € cadauno. Come dire:usato sicuro. Non poteva mancare e non è mancato l’elevazione del prezzo di tumulazione da €. 10,33 a €. 200,00.
Manovra provvida, che ha portato nelle casse del comune maggiori entrate per oltre un milione di euro all’anno. Quando si dice essere lungimiranti: spremo (ci si consenta questo commento cinico) il morto, tanto il caro estinto non vota più e i famigliari debbono pur provvedere, costi quel che costi. Purtroppo non abbiamo notizia di alcun reinvestimento nel cimitero stesso per manutenzione ordinaria e straordinaria derivante da questi incassi, reinvestimento che è bene ricordare essere un obbligo di legge.
Ritornando all’ Amministrazione Macaddino, con quest’articolo non vogliamo entrare nel merito di come sono lievitati i costi dell’opera di ampliamento, ma soffermarci sulle vendite dei loculi di recupero durante il lungo lasso di tempo dei lavori.
La gestione dei loculi, ancora oggi, è basata su “pezzi di carta” volante e non conosciamo alcun progetto che ne assicuri una rigorosa gestione informatica. Ma non ci è stato spiegato che avevamo un sistema informatico di avanguardia? Misteri mazaresi su cui sarebbe interessante indagassero i consiglieri, almeno quelli di opposizione.
Da anni si ha evidenza che l’incasso per la vendita di moltissimi loculi o addirittura di intere sezioni, ormai occupati, non figura nella contabilità, mentre gli interessati assicurano che il pagamento dei loculi è regolarmente avvenuto e che molti hanno esposto formale denuncia alla Procura della Repubblica di Marsala.
Abbiamo notizie che i carabinieri di Mazara del Vallo su incarico della procura abbiano condotto un’indagine; ma nessuno, naturalmente, ne conosce ancora l’esito.
Un fatto così grave e di simili dimensioni non può restare in sordina. I Dirigenti del Comune, il Sindaco e l’Assessore competente dell’epoca, entrambi autorevoli ( ? ) esponenti del Partito Democratico, i Consiglieri comunali non sapevano niente? Com’è possibile che nessuno si sia accorto di nulla? I cittadini pretendono risposte certe.
Centro Studi “La Voce”
Il Presidente
Girolamo Pipitone