Nel 35° anno senza Mauro spirano ancora nel mondo forti venti di guerra. L’aggressione della Russia all’Ucraina continua a provocare morte e distruzione. Resta incombente la minaccia di un allargamento del conflitto e dell’uso di armi nucleari.
I cinici potenti della terra e le diplomazie non fanno nulla per fermare questa guerra anche perché essa genera enormi profitti per gli apparati industriali/militari dei paesi ricchi, quelli dove si costruiscono le armi, così diventano ancora più ricchi sulle ceneri delle comunità lacerate, delle famiglie distrutte, dei morti, degli invalidi, dei bambini senza scuole e dei cittadini senza ospedali, case e servizi essenziali.
Ci siamo chiesti come Mauro avrebbe raccontato alla televisione questi oltre 18 mesi di guerra a cui i cittadini, peraltro, sembrano ormai essersi assuefatti.
Ci siamo risposti che lo avrebbe fatto con la solita ironia leggera e scanzonata, calzando sulla testa uno scolapasta al posto di un elmetto, dissacrando la prosopopea del valore militare e delle medaglie, gridando a gran voce la maledizione pronunciata da tutte le donne e gli uomini sopravvissuti ad ogni guerra, in qualsiasi epoca e in qualsiasi parte del mondo: “maledetta, sporca guerra”.
Per questa ragione abbiamo chiesto ai nostri artisti giovani e meno giovani di ricordare Mauro con poesie, musica e danza contro la guerra nel luogo dove si trovano i suoi resti, dopo il ricordo delle Istituzioni alla Stele per Mauro, nel luogo del suo omicidio.
Andrea Castellano (Un portavoce dell’Associazione Ciao Mauro)