Successo per l’esperimento di una catena di supermarket che ha deciso di mettere in vendita a prezzo scontatissimo i prodotti che hanno superato la data in cui è preferibile che siano consumati.
Ogni anno 7 milioni di tonnellate di cibo nel Regno Unito vengono gettate via, quando la maggior parte potrebbe invece ancora essere consumata in sicurezza. Lo dice la Food Standard Agency, dipartimento non ministeriale del governo di Sua Maestà britannica.
La catena supermercati East of England Co-op ha deciso di dare un segnale forte nella lotta agli sprechi alimentari, mettendo in vendita a prezzo scontato i prodotti che hanno superato la cosiddetta “best-before date”, ossia la data di utilizzo consigliata. Pasta, patatine, riso, prodotti in scatola: sono solo alcuni degli alimenti che il più grande retailer dell’Inghilterra orientale ha deciso di mettere in vendita a soli 10 centesimi. L’offerta non si applica ai cibi freschi, quelli normalmente etichettati con la raccomandazione di non essere consumati oltre una certa data.
“Best before” e “use by”: qualità vs sicurezza
La distinzione tra “best-before” e “use by”, specifica la Food Standards Agency, è netta: per il primo caso, si tratta di una scelta sulla “qualità” del prodotto, consumato oltre la data consigliata sull’etichetta, mentre nel secondo entra in gioco la sicurezza. In altre parole: è sicuro consumare quel determinato alimento prima di quella data, anche se questo ha passato il suo periodo migliore.
I prodotti con l’etichetta “use by” invece (ad esempio pesce fresco, carni e pollami) non possono essere venduti, regalati o consumati dopo la scadenza e possono rappresentare un pericolo per la salute.
Wrap, un’ente no-profit che dagli inizi degli anni Duemila si occupa di offire consigli e supporto nella lotta agli sprechi e per il riciclo consapevole, ha dichiarato che la scelta “coraggiosa” di Co-op è conforme agli standardi di sicurezza alimentare. L’iniziativa della catena dell’Anglia Orientale (lanciata con lo slogan “Don’t be a binner, have it for dinner”, traducibile grosso modo in un invito a non gettare il cibo nella spazzatura ma a portarlo in tavola per cena) andrà avanti per tre mesi in 14 negozi.
I clienti apprezzano
Roger Grosvenor, co-direttore di East of England Co-op, ha detto al magazine The Grocer che i clienti sembrano aver apprezzato l’idea: molti dei prodotti venduti a 10 centesimi infatti sono spariti dagli scaffali nel giro di un’ora da quando erano stati deprezzati. Eppure, Grosvenor ribadisce: non è una mossa per fare soldi. Quella di Co-op è “una scelta consapevole” per ridurre il consumo di cibo e tenere in vendita questi prodotti ancora commestibili che altrimenti andrebbero sprecati. “Vendendo questi alimenti ancora perfettamente edibili possiamo risparmiarne altri 50mila ogni anno – dice Grosvenor – La maggior parte dei clienti sa che sono ancora buoni da mangiare”.
Lotta agli sprechi e beneficenza
Anche la catena di discount Aldi ha fatto sapere di voler seguire l’esempio di Co-Op. Il 24 dicembre, in tutti i negozi del Regno Unito i prodotti invenduti saranno redistribuiti alle varie organizzazioni di beneficenza locali “per aiutare i più sfortunati e prevenire gli sprechi alimentari”. Anche Tesco, il principale competitor di Aldi, già dallo scorso febbraio ha avviato un programma simile, distribuendo alle varie organizzazioni umanitarie e locali i prodotti invenduti.
(Fonte Palermo Today)