È uno dei provvedimenti più attesi della manovra: il “quarto collegato” alla Finanziaria, dà il via libera allo sblocco delle assunzioni alla Regione e apre la strada per la stabilizzazione di oltre 3mila precari.
Si tratta di norme che però attendono ancora gli ultimi ‘aggiustamenti e che potrebbero portare a 6mila nuove assunzioni alla Regione.
Un percorso però a tappe e che prevede che quest’anno sia assunto il 75 per cento dei dipendenti “semplici” rispetto a quelli andati già in pensione. Ad essere assunte sarebbero dunque circa 500 persone, mentre l’anno prossimo si potranno ‘occupare’ i posti lasciati liberi dall’85% dei pensionamenti del 2019. Nel 2021 dovrebbe essere possibile assumere un nuovo dipendente per ogni persona andata in pensione l’anno prima.
Diversa è la questione per i dirigenti: quest’anno si svolgeranno i concorsi per il 30 per cento dei posti lasciati
liberi l’anno scorso, nel 2020 si passerà al 40 e nel 2021 al 50 per cento.
Per raggiungere l’obiettivo delle 6mila assunzioni ci vorrà del tempo ed una stima precisa dei settori dell’amministrazione dove i nuovi ingressi servono di più: il piano del fabbisogno approvato dalla giunta prevede che si arrivi alle 6mila assunzioni nel 2024.
Tra i dipartimenti che hanno maggiormente bisogno di nuovi ingressi, c’è, in cima alla lista, quello dei Beni culturali.
L’altro grande tema da affrontare per la Regione è quello delle stabilizzazioni.
I precari sono davvero tantissimi: nell’elenco ci sono i 540 precari delle ex Province, i 1.916 provenienti dai Comuni in dissesto, le 858 persone che lavorano nei Comuni in pre-dissesto. Il totale è di 2.774 persone che finirebbero in Resais, la partecipata della Regione che assorbe i precari in transito.
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