In merito alle dichiarazioni di una forza politica fuori dal Consiglio comunale di Trapani riguardo i ritardi del Bilancio Consuntivo 2021 e il Bilancio di Previsione 2022-2024, l’Amministrazione cittadina replica come segue: «L’approvazione del Bilancio Consuntivo 2021 nel Comune di Trapani è stata ritardata non certamente per capricci ma a causa della necessità di effettuare un controllo rigoroso e puntuale dei residui dei crediti del Settore Idrico, come richiesto dalla Corte dei Conti e dal Collegio dei Revisori del Comune».
Lo dichiarano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore al Bilancio Fabio Bongiovanni che aggiungono: «Gli uffici stanno ricalcolando tutti i crediti riguardanti il settore idrico comunale a partire dal 1999. Questo capillare controllo ci farà capire quali sono i crediti reali e quelli che saranno considerati inesigibili. Si tratta di un lavoro lungo, ma necessario e peraltro dovuto anche in conseguenza del disposto input da parte degli organi superiori di controllo e vigilanza per verificare l’affidabilità dei conti del Comune che, invero, nel corso del tempo, si sarebbe dovuto effettuare con cadenza periodica e che abbiamo ereditato dalle precedenti Amministrazioni. Questa è una vera e propria operazione verità e il commissario straordinario regionale è informato costantemente e lavora in sinergia con noi».
Inoltre, Tranchida e Bongiovanni hanno spiegato che il ritardo del Bilancio di Previsione è invece dovuto alla necessità di separare con precisione le spese ed i costi dei servizi dei cittadini di Misiliscemi, che da due anni ormai si sono totalmente separati dalla gestione del capoluogo.
«Per la prima volta all’interno del Comune, è necessario dividere i costi di ogni singolo servizio tra i cittadini di Trapani e di Misiliscemi. Altrimenti, c’è il rischio che ai cittadini di Trapani vengano addebitati costi di riferimento alla nuova realtà di Misiliscemi» hanno dichiarato.
Quest’oggi la Giunta ha deliberato l’individuazione dei beni patrimoniali ricadenti nel territorio di quel Comune, spettanti a Misiliscemi, che di conseguenza verranno sottratti dal patrimonio immobiliare vantato dal Comune di Trapani. «Ai problemi diffusi che accomunano oltre 200 città siciliane di ogni colore politico in difficoltà di Bilancio causa anche la crisi pandemica e la mancata piena attuazione dei principi costituzionali del federalismo fiscale (fondo perequativo, livelli essenziali di prestazione, trasferimenti di finanza derivata e necessari accantonamenti, principi di contabilità finanziaria ed armonizzata etc.), si sommano vicende contabili datate e novità correlate all’unicità della nascita del neo Comune – concludono il sindaco Tranchida e l’assessore Bongiovanni -. Pertanto, non guasterebbe giusto un po’ di serietà politica in più e reale capacità amministrativa da parte dei locali e regionali dirigenti di FdI che invece continuano a riempire le pagine di giornale dal resoconto delle loro pirandelliane gite parlamentari senza comunque tirar fuori un ragno dal buco. La politica non comanda sui tempi dei freddi numeri a meno che non vogliano aumentare le tasse ai cittadini cosa della quale noi ci siamo ben guardati come ad esempio abbassando la Tari quasi del 30% in questi anni».
Lo dichiarano il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore al Bilancio Fabio Bongiovanni che aggiungono: «Gli uffici stanno ricalcolando tutti i crediti riguardanti il settore idrico comunale a partire dal 1999. Questo capillare controllo ci farà capire quali sono i crediti reali e quelli che saranno considerati inesigibili. Si tratta di un lavoro lungo, ma necessario e peraltro dovuto anche in conseguenza del disposto input da parte degli organi superiori di controllo e vigilanza per verificare l’affidabilità dei conti del Comune che, invero, nel corso del tempo, si sarebbe dovuto effettuare con cadenza periodica e che abbiamo ereditato dalle precedenti Amministrazioni. Questa è una vera e propria operazione verità e il commissario straordinario regionale è informato costantemente e lavora in sinergia con noi».
Inoltre, Tranchida e Bongiovanni hanno spiegato che il ritardo del Bilancio di Previsione è invece dovuto alla necessità di separare con precisione le spese ed i costi dei servizi dei cittadini di Misiliscemi, che da due anni ormai si sono totalmente separati dalla gestione del capoluogo.
«Per la prima volta all’interno del Comune, è necessario dividere i costi di ogni singolo servizio tra i cittadini di Trapani e di Misiliscemi. Altrimenti, c’è il rischio che ai cittadini di Trapani vengano addebitati costi di riferimento alla nuova realtà di Misiliscemi» hanno dichiarato.
Quest’oggi la Giunta ha deliberato l’individuazione dei beni patrimoniali ricadenti nel territorio di quel Comune, spettanti a Misiliscemi, che di conseguenza verranno sottratti dal patrimonio immobiliare vantato dal Comune di Trapani. «Ai problemi diffusi che accomunano oltre 200 città siciliane di ogni colore politico in difficoltà di Bilancio causa anche la crisi pandemica e la mancata piena attuazione dei principi costituzionali del federalismo fiscale (fondo perequativo, livelli essenziali di prestazione, trasferimenti di finanza derivata e necessari accantonamenti, principi di contabilità finanziaria ed armonizzata etc.), si sommano vicende contabili datate e novità correlate all’unicità della nascita del neo Comune – concludono il sindaco Tranchida e l’assessore Bongiovanni -. Pertanto, non guasterebbe giusto un po’ di serietà politica in più e reale capacità amministrativa da parte dei locali e regionali dirigenti di FdI che invece continuano a riempire le pagine di giornale dal resoconto delle loro pirandelliane gite parlamentari senza comunque tirar fuori un ragno dal buco. La politica non comanda sui tempi dei freddi numeri a meno che non vogliano aumentare le tasse ai cittadini cosa della quale noi ci siamo ben guardati come ad esempio abbassando la Tari quasi del 30% in questi anni».